Si è svolto lo scorso 28 marzo presso la Grotta del Fauno del Grande Albergo Miramare di Formia il primo grande appuntamento con l‘enogastronomia laziale. Nella magica e regale atmosfera ed il suo elegante scenario i produttori delle ‘’Terre di Lavoro’’ si sono incontrati per aprire il primo sipario sulla cultura eno-gastronomica locale. La serata si è aperta con un banco d’assaggio ed una esposizione dei prodotti tipici della nostra Regione per poi procedere con vari interventi e spiegazioni.
In primis, La cooperativa Terra delle Ginestre, attraverso i suoi rappresentanti, l’enologo Maurizio De Simone e l’amministratore Giulio Marrone, ha aperto la serata raccontando dei metodi di vinificazione e le tecnologie sposate con la tradizionalità. L’ enologo ha spiegato che oltre ad ottenere vini più salubri si hanno dei vini più immediati al palato che preservano la longevità.
Si sono susseguite le spiegazioni sui pascoli della Valle di Comino con la naturalità a cielo aperto della transumanza di Casa Lawrence, Loreto Pacitti, che difende a denti stretti e con molta sensibilità ciò che la natura gli offre nella filiera casearia. I formaggi serviti sono stati il neo Pecorino di Picinisco DOP, latte ovino, ed il cacio fiore, latte ovino con caglio vegetale.
Verso metà serata Rino Scherzerino della meravigliosa boutique Scherzerino…dal 1953 ha parlato dell’anatra muta, Cairina Moschata, animale importato dal Sud America nel XVI secolo che ha trovato abbandono nelle campagne nostrane ma essendo di grande rilievo per il mantenimento dell’equilibrio naturale dei terreni, Rino spera in un ripopolamento della specie. Durante la serata l’equipe del Grande Albergo Miramare ha servito un menù tradizionale e ben equilibrato. Gli Chef Ivano Di Tucci, Vito Poccia e Pasquale Vento hanno sapientemente elaborato piatti semplici ma con cotture pazienti in maniera da valorizzare il gusto di ogni singolo ingriediente.
La serata a suscitato molto interesse da parte di tutti degli ospiti che oltre ad aver assaggiato una cucina semplice hanno potuto arricchire il proprio bagaglio culturale.
Teresa Fontana