“27 PASSI – l’ipotesi di un Macbeth” al via oggi lo spettacolo presso Spazio 47.
“27 PASSI – l’ipotesi di un Macbeth”: stasera la prima dello spettacolo teatrale di Diego Curzola.
I tre appuntamento dello spettacolo:
Venerdì 28 Febbraio 2020 – ore 21.00, Sabato 29 Febbraio 2020 – ore 21.00 e Domenica 01 Marzo 2020 – ore 21.00. Per Info e prenotazioni: 3395258922 – 3898407117 oppure
www.spazio47.com.
Una sinossi ipotetica: Corone spezzate, mani lavate. Frutti proibiti che diventano ordine terreno. Profezie dissolte nel sangue mentre un destino annoiato provoca rosse ripetizioni. A Macbeth viene promesso il trono, lo dicono le streghe profetiche. Mai più parola fu giusta… o sbagliata. Goccia dopo goccia. Serpi nascoste nel grembo, tra le dita, tra i pensieri. Statica fortuna. Se il fato lo vuole re, solo il fato lo potrà incoronare. Ma a quale costo? Si è disposti a giocare questo gioco così crudele? Sapete, il potere è una tale seccatura, ma qualcuno dovrà pure crogiolarsi in tale potere, crogiolarsi fino alla morte… sua o di qualcun altro. Lei è Lady Macbeth e pur non odiando nessuno di voi, questa sera vi ucciderà tutti. Macbeth è una delle più famose tragedie di W. Shakespeare. Macbeth è per superstizione, chiamata, la tragedia maledetta: forse per le innumerevoli morti, o per la presenza delle streghe o perché nel dramma vengono invocati “spiriti di pensieri di morte”. La tragedia racconta della brama di potere incondizionata, delle conseguenze che questa ha su mente, corpo e spirito. Macbeth parla anche di dualità, delle due parti di una persona (maschile e femminile, destra e sinistra, bianco e nero, yin e yang, sopra e sotto, dentro e fuori), di cosa succede quando allontaniamo dal nostro centro queste due parti. Lo Spettacolo segue il testo e nello stesso tempo lo stravolge. Racconta la storia senza raccontarla, obbligando ad essere spettatore attivo. Le parole, le azioni, i movimenti conducono lo spettatore in un tunnel nero e incerto: l’ipotesi di una riuscita. Ma riuscita di cosa? Scenografie: Lab47. Grafiche: Giampiero Riccio.