“La vicenda del più grande impianto di trattamento meccanico biologico del Lazio e presente da anni sul territorio di Aprilia sempre di più si caratterizza per gli errori commessi dall’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Terra e dalla costante sottovalutazione delle conseguenze di atti amministrativi al quanto dubbi.
La più grande sottovalutazione fu l’atto con il quale il consiglio comunale approvo un cambio di destinazione d’uso temporanea dei terreni sui quali oggi sorge l’impianto che ha dato il via alla realizzazione di un mastodontico impianto che raccoglie i rifiuti urbani di tutto il Lazio, a seguire l’incapacità di contenere nel varie conferenze di servizio che portarono al rilascio dell’attuale Autorizzazione Integrata Ambiente le quantità di rifiuti autorizzate ad essere trattate con una sovra capacità costantemente messa a disposizione delle periodiche emergenze ambientali della confinante città di Roma.
Errori come la questione della strada di Via Gorgona sul cui ampliamento l’amministrazione comunale non è stata in grado di interessare gli interessi del soggetto privato con una gestione superficiale di una vicenda delicata, non solo per i centinaia di residenti delle zone di Sacida e Campoverde, ma per l’intera città
Ancora, la drammatica gestione della benefit ambientale che mette il nostro comune in ginocchio sul versante economico. Per anni le somme dovute, secondo la disciplina regionale, al comune di Aprilia non sono mai state richieste e solo recentemente quando ormai il credito vola sopra i 7 milioni di euro si è tentato di chiedere il dovuto. Ma qui l’ennesimo errore con la bocciatura di quel decreto ingiuntivo con il quale l’Amministrazione Comunale cercava di bloccare alla RI.DA Ambiente le somme dovute. Ma, la superficialità sulla questione riguarda, con tanto di profili di danno erariale, la mancata regolamentazione a livello comunale della gestione di un entrata patrimoniale come quella derivante dal benefit ambientale che doveva essere approvata con tanto di Regolamento Finanziario al fine di determinare le varie modalità di determinazione del quantum e le procedure da seguire per la riscossione del dovuto. Oggi, tutto viene lasciato alla pura improvvisazione cosa che non accade in molti altri comuni che regolarmente incassano il benefit.
Infine, la questione della discarica di La Cogna e della bonifica di un sito altamente inquinato. Se l’approccio superficiale continuerà da parte dell’amministrazione allora potremmo avere ulteriori danni visto che nelle bozze del decreto Green New Deal e transizione ecologica del Paese è definita la procedura semplificata per le operazioni di bonifica, con le relative deroghe, per l’operatore interessato a effettuare, a proprie spese, interventi di bonifica presentandone all’autorità competente uno specifico progetto completo degli interventi programmati, nonché del cronoprogramma di svolgimento dei lavori. La caratterizzazione e il relativo progetto di bonifica non saranno sottoposti alle procedure di approvazione di cui agli articoli 248 o 251-bis, bensì a controllo per la verifica del conseguimento dei valori.
Alzare l’attenzione per evitare ulteriori errori su una vicenda ambientale molto sentita dalla nostra città.”