“Come Ponzio Pilato, la Provincia di Latina guidata dal presidente Carlo Medici, ha deciso di lavarsi le mani di fronte alle proprie responsabilità. Sul piatto della bilancia c’erano da un lato gli interessi di un privato che, facendo leva sulla presunta emergenza ha chiesto e ottenuto l’ampliamento del 30% del proprio impianto; sull’altro c’era l’interesse di una comunità, di una amministrazione che compatta aveva addirittura votato una mozione in consiglio comunale per bloccare le aspirazioni dell’imprenditore di turno ritenendole ingiustificate, anche perché ricadono su un territorio già vessato e che soffre per la presenza dei troppi impianti. Messa di fronte a una scelta, la Provincia, un ente pubblico di secondo livello, ha pensato bene di tacere. Il suo silenzio che equivale ad un sì, ha contribuito a svendere Aprilia agli interessi dell’imprenditore di turno e di quella politica che a scapito dei cittadini di Aprilia evidentemente pensa solo a risolvere i problemi che più da vicino la riguardano. Già solo questo atteggiamento sconsiderato dell’ente provinciale, meriterebbe ferma condanna, perché fare politica non può voler dire mostrare attenzione solo al proprio tornaconto.
Non può voler dire cercare il consenso quando occorre e disinteressarsi quando invece si tratta di difendere i legittimi interessi di una intera comunità.”
Questo il duro attacco del Movimento Forum per Aprilia contro la Provincia di Latina e il consigliere provinciale e comunale, nonché Presidente della Commissione Ambiente Provinciale, Domenico Vulcano. Al centro della questione la vicenda Rida Ambiente, il cui ampliamento è oggetto di discussioni da diverse settimane.
“Purtroppo la realtà è addirittura peggiore di qualsiasi fantasiosa ricostruzione. Malgrado il duro comunicato divulgato l’indomani della commissione ambiente incentrata proprio sul tema del ciclo dei rifiuti e in particolare sull’ampliamento chiesto dalla Rida Ambiente, attraverso il quale la Provincia di Latina ribadiva le ragioni della propria contrarietà all’ampliamento, nei fatti quel dissenso non è mai stato espresso, come si evince dalla lettura della determina di autorizzazione della Regione Lazio. Mentre in commissione lo stesso Carlo Medici si era detto contrario all’ampliamento, tanto che durante la seduta si era parlato di aggiungere al parere una parte che giustificasse il no anche sotto il profilo politico, alla fine l’ente provinciale non ha mosso un dito per impedire l’autorizzazione. In sostanza emerge che la Provincia di Latina non si è minimamente preoccupata di trasmettere un qualsiasi parere, semplicemente è rimasta colpevolmente in silenzio, pur sapendo che a livello procedurale quel silenzio equivale ad un sì. Infrangendo ogni promessa e ogni aspettativa, ha lasciato il Comune di Aprilia solo, in prima linea a dare battaglia. Questo comportamento ci lascia stupiti fino ad un certo punto, ma non riusciamo proprio a comprendere quale amministratore possa essere tanto ingenuo da ignorare che prima o poi la contraddizione tra quanto dichiarato e quanto fatto si sarebbe palesata, mettendo in evidenza l’inconsistenza politica e amministrativa di chi non ha mantenuto la parola data. Prendiamo atto di quanto inaffidabile possa essere la parola di questa Provincia, un dualismo tra parola e azione che purtroppo avevamo già sperimento l’indomani dell’approvazione del piano provinciale dei rifiuti, quando le osservazioni presentate dall’amministrazione comunale di Aprilia erano state accolte a voce, salvo poi sparire dalle cartografie.
Se la situazione attuale non fosse così drammatica, farebbe quasi sorridere la fiducia nutrita nell’ente Provincia dal consigliere comunale e presidente della commissione ambiente provinciale Domenico Vulcano, che si dice imbarazzato per “l’errore della Provincia”. Un imbarazzo giustificato il suo, dal momento che si ritroverà a spiegare perché nella sua doppia veste di consigliere comunale di Aprilia e consigliere provinciale delegato a presiedere la commissione ambiente, non ha seguito con attenzione il corso degli eventi. Certo non ci sfugge che prima di lui c’è una lunga lista di persone che ricoprono incarichi di rilievo a dover dare delle giustificazioni, in primis il Presidente della Provincia Carlo Medici, il silenzio del quale, per quanto ci riguarda, vale più di mille parole. Un silenzio allineato, che vergognosamente spiana la strada all’ennesima vessazione per la nostra città. Per quanto ci riguarda, non resteremo a guardare mentre la nostra città subisce l’ennesima vessazione. Pertanto aspettiamo risposte chiare e inequivocabili, anche attraverso l’approvazione da parte del consiglio provinciale che, al pari della mozione sottoscritta dal consiglio comunale di Aprilia, indichi chiaramente da che parte sta la Provincia di Latina in questa partita giocata sulla pelle della nostra città.”