“Che si chiami commissione speciale o osservatorio, l’importante per chi ci amministra è lasciare nella penombra le responsabilità degli enti, mentre per chi dovrebbe garantire alla città l’esistenza di una alternanza di governo – leggasi opposizione – si adegua al sistema offrendo, alla penombra, frullati di bombe ecologiche, quando il problema Loas è sotto gli occhi di tutti. Il consigliere di Aprilia in Azione, Davide Zingaretti, ha messo bene in evidenza quale è l’obiettivo della commissione, che forse ad alcuni troppo preoccupati a coprire le (ir)responsabilità degli amministratori – comune, provincia e regione – non sembra opportuno far emergere: la magistratura si occuperà sicuramente di fare luce sulle cause del disastro ed, eventualmente, sulle carenze strutturali e le violazioni; a noi interessa che vengano chiariti invece i passaggi amministrativi tra il 2009 e l’agosto 2020. Non si tratta di una questione di opportunità, come dice qualcuno, bensì di chiarezza ed è evidente che qualcuno – crediamo più di qualcuno – non la voglia. Un po’ di confusione, un po’ di fumo, false promesse poi ritrattate, il traccheggio… nella speranza che tutto decada. Questa volta non è il caso, non adesso che intorno alla vicenda si è consolidato l’impegno dei cittadini attenti, consapevoli e non tutelati da chi di dovere! Inoltre, valutiamo bene questa urgenza di spostare i rifiuti inceneriti, manifestata già a ridosso dell’incendio dall’ordinanza sindacale. E se questa novella apprensione per il rischio ambientale di contaminare le acque, tipo quelle in cui sversa beatamente la DP Lubrificanti da anni, celasse l’idea di far ripartire le attività nel sito? Quello è ormai un sito contaminato da bonificare, non idoneo ad insediamenti di qualunque genere! Va destinato a bosco per il sequestro della CO2, a compensazione del danno subito da tutti i cittadini che hanno inalato diossine e distrutto i raccolti! E sempre in tema di trasparenza, ci chiediamo che fine abbia fatto la pubblicazione dell’elenco delle industrie insalubri operanti sul nostro territorio censito tra lo scorso anno e i primi mesi del 2020. Nella ricerca della verità, ci saranno sempre cittadini pronti a lottare per il ripristino della legalità e delle regole che stabiliscono il vivere civile, di cui il diritto alla salute e il rispetto del paesaggio sono parte integrante, non orpelli” così in una nota stampa l’associazione La Città degli Alberi.