Ben 18 Comitati di Quartiere del Coordinamento, hanno presentato le osservazioni al progetto della Paguro srl per il sito di Via Savuto.
Il loro è un no forte e deciso, perché non accettano di dover barattare la bonifica di una discarica abusiva con una discarica autorizzata!
Aprilia è un territorio in cui abbonda la biodiversità e la ricchezza di risorse naturali, con moltissime attività che lavorano in modo ecosostenibile. Una città multietnica circondata da campagne e boschi che dovrebbe guadagnarsi gli onori della cronaca per questi aspetti da valorizzare e tutelare.
Ecco che i quartieri e le borgate si uniscono, pur nelle piccole o grandi diversità, per contrapporsi ai continui attacchi ricevuti da parte di coloro che hanno come unico obiettivo il profitto senza curarsi delle conseguenze sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini apriliani e non solo.
Si uniscono rigettando al mittente le accuse di soffrire dell’Effetto Nimby che perdono di efficacia grazie alla partecipazione della quasi totalità dei Comitati di Quartiere in cui Aprilia è suddivisa ed in virtù di tutte le attività insalubri presenti sul territorio! Inoltre lo stesso Piano Regionale dei Rifiuti indica come sia necessario garantire una distribuzione dell’impiantistica su tutto il territorio e non concentrarla in un’unica parte di esso.
Gli elementi presentati come osservazioni sono molteplici: dall’inevitabile inquinamento creato che andrebbe ad incidere sugli aspetti socio-economici del quartiere interessato e di quelli limitrofi alla presenza di numerosi vincoli fino al serio pericolo che si arrecherebbe alla navigazione aerea a seguito della presenza dell’aviofauna richiamata dai rifiuti, con conseguente possibilità di incidenti di rilevanza anche tragica.
Si è appreso, in questi giorni, della nomina, da parte del TAR, di un commissario ad acta del Ministero dell’Ambiente, che dovrà sopperire alle mancanze della politica tutta per l’individuazione di una discarica nella nostra Provincia. Gli scriventi si augurano che quanto espresso nelle loro Osservazioni, possa contribuire a far comprendere che “Aprilia ha già dato” e non può più tollerare altri impianti, che in un modo o nell’altro, possano intaccare le ormai già precarie condizioni ambientali e di salute di tutti gli Apriliani.
Annalisa P.