“Se l’onorevole Trano conoscesse bene e da vicino le due vicende di cui parla (quella relativa all’assurdo sottopasso di Casello45 e quella del disastro provocato dall’incendio alla LOAS della scorsa estate), userebbe forse toni diversi. Chi si trova quotidianamente a dover fronteggiare la rabbia e i disagi dei cittadini, provocati tra l’altro spesso da scelte imposte dall’alto o da iter burocratici che finiscono spesso con il penalizzare i cittadini, anziché proteggerli, sa che in queste come in altre vicende, non c’è alcuna bandierina da posizionare. Basta fare anche solo un giro tra le strade di Casello45 o nei dintorni di via del Genio Civile, tra i terreni, le case e le aziende lambite dall’incendio di questa estate, per capire che aprire il sottopassaggio o rassicurare i cittadini sugli effetti del rogo alla LOAS (o sul fatto che altri episodi simili non si verificheranno) non comporta automaticamente alcuna apertura di credito da parte della popolazione, che spesso non riconosce alla politica (tutta) alcun merito, anzi. Dunque non si tratta di reagire in modo stizzito ad un comunicato. Ma di comprendere che su queste vicende non basta un annuncio, un convegno, una proposta di legge lasciata per mesi nei cassetti dell’ufficio di presidenza della Camera o qualche mera operazione di comunicazione. Per essere utili, occorre prima di tutto favorire nelle istituzioni superiori un ascolto costante dei reali problemi che ci troviamo ad affrontare. E quindi aiutare a trovare soluzioni, nel modo più rapido possibile. È un processo complesso, lontano dai riflettori, che richiede la partecipazione di più soggetti, un’attenzione costante e un dialogo continuo. E che difficilmente è accompagnato dagli “osanna!” e dai “complimenti”. Se l’on. Trano intende percorrere questa strada e spostare questa vicenda dalle colonne dei giornali ai tavoli istituzionali, noi siamo pronti. In alternativa, meglio occuparsi di altro.”