“Il Coordinamento dei Comitati di Quartiere di Aprilia, avendo inviato le osservazioni al progetto presentato per Via Savuto, ha partecipato in qualità di auditore alla prima seduta della Conferenza dei Servizi, collaborando anche all’allestimento del “sit in” di piazza Roma, dove abbiamo indicato a molti cittadini che lo chiedevano, i motivi della nostra presenza, invitandoli a non trattenersi, a causa delle restrizioni Covid. Inoltre abbiamo partecipato anche all’incontro in via Savuto, sempre in piena sicurezza.
Sia ben inteso che non abbiamo nulla contro gli imprenditori ed a noi cittadini non cambia assolutamente nulla se poi un giorno la “contro-parte” si trasformi in AMA o ACEA, come apprendiamo e comprendiamo dalla cronaca.
Nessun cittadino, peraltro, si sognerebbe mai di opporsi alla bonifica di un sito inquinato da decenni. Anche in questo caso, per noi è del tutto indifferente che la bonifica venga fatta da un privato o dall’Istituzione.
Il nostro è un NO ALLA DISCARICA, un NO ad un sistema di gestione dei rifiuti OBSOLETO, vecchio già negli anni 70!
Come abbiamo ribadito in più occasioni, la nostra opposizione va innanzitutto al Piano dei Rifiuti Regionale inadeguato e che nasce già vecchio. Così come ci opponiamo al Piano dei Rifiuti Provinciale che ha fornito il via libera a questo tipo di approccio.
Ancora una volta la responsabilità ricade sui politici tutti che non hanno il coraggio di affrontare certe questioni con atti amministrativi concreti andando oltre gli slogan del momento rimpallandosi le varie responsabilità!
Continueremo a ribadire l’importanza di una seria e reale politica di riduzione dei Rifiuti ed in generale dell’Economia Circolare, nata nel 1966, ma che risulta essere ancora una mera chimera.
Aprilia da sola non può chiudere il ciclo dei rifiuti dell’intera Provincia e delle continue emergenze Romane, vista la presenza di praticamente tutte le tipologie di industrie necessarie al ciclo, per non parlare, come ribadiamo sempre, delle 4 industrie RIR e delle numerose industrie insalubri.
In tal senso esprimiamo la nostra piena solidarietà all’assessore all’ambiente, Monica Laurenzi, che sta esercitando le sue funzioni a tutela della salute della città intera su questa vicenda.
Anziché una discarica, ci chiediamo, perché non prendere come riferimento, il Parco Chico Mendes, un parco naturale di 15 ettari creato all’interno di una ex cava utilizzata per anni come discarica abusiva, oppure perché non valutare la trasformazione del sito in un’area turistico attrattiva come un parco a tema o acquatico, ovviamente pienamente sostenibili!”
Annalisa Pommella