“Buongiorno a tutti e benvenuti,
il 2021 è stato ed è un anno denso di anniversari e significati. Cadono infatti quest’anno i 160 anni dall’Unità d’Italia, che abbiamo celebrato lo scorso 17 marzo; i 75 anni dalla nascita della Repubblica, il cui anniversario è stato festeggiato il 2 giugno; i 100 anni dal trasferimento al Vittoriano della salma del Milite Ignoto, celebrato proprio qualche giorno fa presso l’Altare della Patria dal Presidente della Repubblica.
Credo che tutte queste ricorrenze non siano un mero esercizio di retorica. Attraverso il ricordo di eventi – anche dolorosi – ripercorriamo la nostra storia e le ragioni del cammino che, come popolo, abbiamo percorso insieme.
Vale ovviamente anche per il 4 novembre, che è innanzitutto una data storica, proprio perché in questo giorno si ricorda l’Armistizio di Villa Giusti del 1918 e con esso la fine della Prima Guerra Mondiale e il rientro degli italiani nei territori di Trento e Trieste. È proprio per questo ultimo aspetto che ancora oggi, ogni 4 novembre celebriamo l’Unità Nazionale, conquistata a caro prezzo e tra enormi dolori e sacrifici.
Oggi il nostro pensiero va ai tanti giovani che proprio per consentire all’Italia di immaginare un futuro libero, indipendente, democratico, sacrificarono il bene più grande: la loro stessa vita. Ricordiamo in questa giornata anche le enormi sofferenze della Guerra: non solo i morti, ma anche i mutilati, le famiglie che persero persone care, le tantissime vittime di quella che Papa Benedetto XV aveva definito “inutile strage”.
Nel ricordare il prezioso contributo offerto dalle Forze Armate alla costruzione del nostro Paese, permettetemi di menzionare il caporal maggiore Massimo Di Legge, nostro concittadino, morto servendo il nostro Paese nel corso di una missione a Herat, in Afghanistan, dieci anni fa. Proprio qualche settimana fa l’Amministrazione comunale ha deciso di dedicargli un’area verde, non lontano da qui.
È significativo che questo anniversario cada proprio in un momento in cui sembra che tutti questi anni di missione nel Paese asiatico siano stati vani. Oggi l’Afghanistan sembra esser ripiombato in un clima di conflitto, insicurezza, violazione dei diritti fondamentali. Questo deve esser anche per noi un monito, un invito ad impegnarci affinché le conquiste ottenute attraverso il sacrifico di tanti giovani italiani di ieri siano custodite anche dagli italiani di oggi e di domani.
In fondo, credo fosse questo anche lo spirito che spinse il Parlamento nel 1921 a traslare la salma del Milite Ignoto da Aquileia all’Altare della Patria a Roma. E in nome di questi valori, nelle prossime settimane, al Milite Ignoto sarà conferita la cittadinanza onoraria di Aprilia.
Penso sia un modo, anche per la nostra Città che nacque dopo il primo conflitto mondiale, per ricordare. E per inserire la storia della nostra comunità cittadina dentro la storia più grande del nostro Paese e dentro quel senso del servizio e dello Stato che ancora oggi caratterizza l’impegno e la dedizione di tanti italiani e tante italiane.
Grazie a tutti. Viva Aprilia, viva le Forze Armate, viva l’Italia.”
Chiara Ruocco