Domenica 27 febbraio Andrea Ragusa, in rappresentanza del MU Grillini Apriliani – Attivisti del Movimento 5 Stelle, aveva presentato alla Polizia Locale un esposto riguardante un deposito di inerti, assimilabile ad un cantiere, presente nella nostra città in via Vespasiano.
Nell’esposto era stata rappresentata la perplessità riguardo all’area che non sembrava conforme al Titolo IV (artt. 88-160), Cantieri temporanei o mobili, e al Titolo V (artt.161 -166), Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro, del D. lgs. 81/2008 (con le successive modifiche ed integrazioni) che disciplinano la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
La stessa area/cantiere sarebbe stata sprovvista di adeguata cartellonistica di cantiere riportante l’attività in atto (il committente, la ditta realizzatrice dell’eventuale opera che si sta svolgendo, del responsabile ecc. ecc.) ed anche sprovvista di sistemi di visibilità notturna che ne definivano il perimetro, considerando il luogo in cui essa si trovava.
Nell’esposto si rappresentava anche la presenza, sul marciapiede adiacente, di vistosi e pericolosi avvallamenti causati dal cedimento del terreno sottostante e dalla presenza di un pericoloso tombino dal chiusino bucato. Da un sopralluogo effettuato il 29 aprile, gli attivisti hanno constatato che non solo la situazione non era migliorata, ma l’area sembrava addirittura in stato di abbandono, con la rete divelta lungo quasi tutta la recinzione dell’area e sabbia sul marciapiede e che l’unica “miglioria” era rappresentata da un segnale di pericolo per la presenza di un fantomatico semaforo (il più vicino è a circa 500 mt e non su quella strada).
Dal sopralluogo effettuato sembrerebbe che l’esposto abbia sortito tutt’altro che l’effetto sperato. Convinti che “lottare per cercare di raddrizzare quelle storture che possono rivelarsi anche pericolose per la collettività sia un dovere civico continueremo a farlo”- afferma Andrea Ragusa.
Recatosi presso il comando di Polizia Locale ha presentato una richiesta di accesso agli atti per “controllare se e quali provvedimenti o controlli sono stati eseguiti nei due mesi intercorsi dall’esposto e capire se si poteva in qualche modo intervenire e, se sì, chi se ne sarebbe dovuto far carico”.
Melania Limongelli