“Il Palazzetto dello Sport è una struttura essenziale per la Città di Aprilia, necessaria a dare risposte alle numerose società sportive che praticano discipline indoor, oltre che ad accogliere i grandi eventi che tutti si aspettano. L’annuncio dell’avvio della fase finale dei lavori di realizzazione dell’impianto è quindi una bella notizia.
Il Palazzetto che sorge in prossimità di via Carroceto però non è un’opera compensativa, bensì una regalia della società proponente la lottizzazione “30 Stelle”. È bene precisare questo aspetto per favorire la costruzione di una autentica opinione dei cittadini sull’argomento. Dispiace che l’Amministrazione nei suoi comunicati ufficiali contribuisca alla disinformazione con misere semplificazioni che non aiutano affatto i cittadini a comprendere cosa accade e soprattutto perché. Le abitazioni in corso di realizzazione rientrano in una lottizzazione autorizzata in conformità al Piano Regolatore Generale del ’73 e pertanto non sono previste opere compensative. Tuttavia, all’epoca della sottoscrizione della Convenzione, vista l’ingente quantità di cubatura da realizzare (circa 1 Milione di metri cubi) la proprietà “in aggiunta agli oneri di legge relativi alle opere di urbanizzazione secondaria”, si impegnò a “realizzare completamente a proprie spese un palazzetto dello sport da 1800 posti”.
Che non vi è alcun obbligo per “30 Stelle” di costruire il palazzetto lo si capisce dai significativi ridimensionamenti che il progetto ha subito dalla prima versione approvata con una Delibera di Giunta del 2011, oltre al clamoroso ritardo sull’ultimazione dei lavori previsti entro il 26 luglio 2015. La crisi del mercato immobiliare e altri aspetti societari hanno progressivamente portato a dimezzare le spese di realizzazione del Palazzetto che nella prima versione sarebbe costato circa 4 milioni di euro. La struttura non sarà idonea ad ospitare la massima serie di alcune discipline indoor per il restringimento dello spazio tra l’area di gioco e le tribune che da 1800 scendono circa ad un migliaio; il campo da gioco sarebbe dovuto essere in parquet riscaldato con pannelli radianti sottostanti, mentre al momento sono stati previsti solamente dei grandi fan coil; il tetto della struttura originariamente era progettato per essere molto più alto e con un rilevante valore architettonico, a differenza di quello attuale che oltre al volume ha dimezzato i materiali. Se fosse stata un’opera compensativa, l’Amministrazione avrebbe dovuto vigilare costantemente sulla corretta sua realizzazione secondo il progetto approvato in fase di sottoscrizione della convenzione, nel rispetto dei tempi di realizzazione dichiarati. Trattandosi di una “regalia” è evidente che, non essendoci alcun obbligo da parte della società costruttrice, quest’impianto può solamente essere ricevuto con estrema gratitudine. Rimangono obbligatorie per la società costruttrice, invece, le opere di urbanizzazione secondaria, ovvero, fogne, strade ed aree verdi. In particolare il tema della viabilità è più che mai centrale: l’allargamento di via Carroceto e la realizzazione delle nuove strade che garantiscono il collegamento fino a via Toscanini vanno realizzate quanto prima, altrimenti, seppur ultimato, il Palazzetto sarà di difficile fruizione e con esso aumenteranno i disagi per i residenti e l’utenza delle due scuole superiori lì vicino collocate. Sulla realizzazione di queste opere è bene che l’Amministrazione vigili prevedendo la completa realizzazione inderogabilmente prima dell’apertura del Palazzetto.
Il sopralluogo di qualche giorno fa presso il cantiere è stata l’occasione non solo per prendere atto dell’evoluzione di un’opera annunciata da ormai dieci anni – è bene ricordare che la posa della prima pietra risale al 4 aprile 2013, a pochi giorni dalle elezioni amministrative che ci furono il 26 maggio – ma anche per chiarire questi aspetti non secondari. La totale carenza di strutture sportive pubbliche – progettate e realizzate a tale scopo e non riadattate successivamente – racconta lo stato di abbandono del mondo dello sport apriliano. Il fatto che la prima e unica struttura che sarà disponibile viene da un regalo di un privato e non da una programmazione delle istituzioni conferma la miopia e la grave incapacità della politica degli ultimi decenni.
Infine, si apprende la notizia che gli uffici lavorano ad un bando per affidare la gestione della struttura ad un soggetto privato. Tale scelta è pericolosa e incoerente con la storia di quest’opera in quanto si privatizza il primo e unico impianto sportivo pubblico della Città, ancor prima di averlo nella propria disponibilità. La gestione del palazzetto è cosa complessa e non va certo banalizzata, né sottovalutata, ma è importante mantenere la natura pubblicistica della sua gestione. A tale scopo l’unica via che ci sembra percorribile è l’immediata apertura di un tavolo con il CONI regionale che ha tutta la capacità, le strutture e i mezzi per poter garantire una gestione orientata allo sport e alle società delle diverse discipline, riunite in federazioni sportive ed enti di promozione sportiva. A questa soluzione la nostra forza politica sta già lavorando e accoglieremo il contributo di chi la condivide, a partire dalle società sportive.”