Di seguito riportato il comunicato dell’associazione Aprilia Libera inerente ad un tour ciclo-culturale organizzato domani 26 giugno a Campoverde.
“Vogliamo fare qualcosa per rendere questa città e il suo territorio un luogo vivibile, anziché un inferno? Vogliamo cominciare a prenderci cura del nostro habitat, lasciato alla mercè dell’inquinamento, del land grabbing (accaparramento delle terre), del degrado prodotto dalle industrie, dal deprezzamento, dal depauperamento delle risorse, dal cambio di destinazione d’uso estemporaneo rispetto a quello previsto da PRG, dalla distruzione delle emergenze storicoarcheologiche, dall’avvelenamento delle falde acquifere e dei corsi d’acqua? Se non per noi, almeno per i nostri figli, cominciamo a conoscere il nostro territorio e le sue ricchezze, patrimonio comune, per difenderlo e valorizzarlo.
Per questo, Aprilia Libera ha organizzato a Campoverde, per domenica 26 giugno ore 9:00, un tour ciclo-culturale (ndr: in allegato la locandina), guidato dalla prof.ssa Sonia Modica, che attraversa il territorio di Campoverde, facendo conoscere le eccellenze agricole ivi esistenti (e messe sempre più a rischio dagli insediamenti industriali in espansione incontrollata), le emergenze archeologiche, ancora non vincolate, né tutelate, le vestigia storiche medievali del Borgo, che ha attraversato oltre 2000 anni di storia ed oggi, dalla nostra evoluta società civile, è abbandonato al degrado, accerchiato da superstrade e distributori di carburanti, lasciato nelle mani di privati che ne distruggono gli originali reperti.
Nessun interesse è stato manifestato da parte dell’allora assessore all’urbanistica, che nel 2002 si è limitato ad etichettare Campoverde-Sacida come “area già compromessa”, mentre nella realtà è stata lasciata compromettere, assieme alle esistenze di quanti ci vivono indegnamente, si ammalano e soccombono di brutti mali. Esiste un articolo della nostra costituzione, che dovrebbe orientare le scelte di chi ci governa: Art. 41 della Costituzione: L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Annalisa Pommella