“Secondo la legge 6/2007 sul riassetto delle borgate abusive – ci dice il Presidente del Comitato di Via Frassineto – dovevano essere stanziati dei fondi per risanare le situazioni igienico-sanitarie di tutte le borgate. Solo circa 6 milioni sono stati stanziati, quale fetta sarà destinata a noi?” Nel svolgere la mia intervista avvenuta in una pacifica villetta di campagna zona Frassineto, il comitato ha esposto le sue lamentale circa lo stato di abbandono della zona. La denuncia pacifica deriva dal fatto che gli abitanti non si sentono considerati: “E’ giusto pagare la tassa sui servizi quando questi, però, vengono usufruiti. A noi ci sembra di pagare servizi che di fatto non abbiamo”.
Il quartiere risulta comunque escluso dal piano di recupero generale perché risulterebbe a rischio idrogeologico. “Il problema vero – ci racconta Colucci – di queste zone è l’abbandono dei canali di scorrimento che sono anni che non vengono bonificati, specialmente il più grande, l’Allacciante Astura. Parlare di rischio idrogeologico è una parola grossa. Gli abitanti di questa zona vivono con la paura di alluvioni; ci sono pure collinette che crollano. Il deflusso delle acque piovane – ci spiega il presidente – che vengono raccolte all’interno di due canali (fosso della Ficoccia e il canale Laschione) che confluiscono in un altro canale più grande (Allacciante Astura), trovano enorme difficoltà nel defluire. Tutta l’acqua piovana – continua il presidente – proveniente da Aprilia confluisce nell’Allaciante Astura che al suo imbocco trova una barriera di rami ed alberi, facendo fatica a defluire. Nel 2007 a causa di questo problema il canale ha esondato allagando una casa circostante. Infine, è importante dire che il canale Allacciante Astura, secondo l’articolo 4 della Legge Regionale 53/98, è “Opera di Preminente Interesse Regionale(PIR). Sono almeno 30 anni che non viene pulito”. Un altro problema denunciato già in precedenza è quello del depuratore. Gli abitanti di tutta la zona sperano che i lavori di ampliamento del depuratore finiscano al più presto, così come i cattivi odori. Secondo dei controlli effettuati sul territorio la parte più inquinata dei canali sarebbe quella tra Aprilia e l’inizio di Campoverde. Un primo esposto da parte del comitato è stato presentato a novembre del 2011 presso il Comune di Aprilia e successivamente presso il Consorzio di Bonifica di Latina. Dopo qualche mese è avvenuto un sopralluogo ma la situazione è rimasta la stessa. Infine, nel settembre scorso il comitato ha presentato tutta la documentazione al consigliere regionale del PD, Enrico Forte, e al Vice presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio. “Noi del quartiere siamo stati ricevuti anche – ci racconta il Presidente – dal dirigente della provincia di Latina dell’ufficio ecologia ed ambiente nel Luglio 2013, che con il suo sollecito verso i Consorzi, il Comune di Aprilia e la Regione, ha comunicato d’urgenza il fattore di rischio ambientale, con grande volontà risolutiva. Giunti ormai al terzo sopralluogo i fondi sono terminati e tutto è rimasto invariato”. L’ostruzione dei canali ci riferisce Colucci: “E’ anche a causa dell’ignoranza dei cittadini che gettano rifiuti ingombranti nel canale, causandone un errato moto di deflusso e finendo per rimanere stagnanti sotto il ponte di Via Torre del Padiglione”. Oltretutto negli abitanti del quartiere stanno nascendo nuove preoccupazioni e nuovi dubbi: “Abbiamo chiesto al Comune di creare un altro sbocco per Via del Campo tracciandolo lungo il canale, invece di essere obbligati a passare dalla Pontina. Il problema riguarda anche la viabilità per i soccorsi, se infatti qualcuno si dovesse sentir male può intervenire solo l’elicottero”. I timori sorgono anche alla luce del mancanza di quella che dovrebbe essere una presenza costante delle autorità di pubblica sicurezza, e tutto questo viene ulteriormente suffragato dalla riferita mancanza di illuminazioni e simili. “Il nostro è un quartiere tranquillo, lontano dal caos. Vi abitano qui circa 70 famiglie, tutte impegnate a contrastare il degrado e a tenere coesa la comunità. Inoltre, dopo tanti anni per la prima volta faremo la festa di quartiere il 21 e 22 giugno in un area verde qui vicino”. La richiesta più volte esplicitata: “Avremmo il desiderio – ci riferisce Colucci – che il tutto sia ripristinato e costruito prima dell’arrivo delle grandi piogge autunnali”.
Melania Orazi