Uno spray batterico contro la desertificazione

Dalla Cina una ricerca che può risolvere il problema

I cambiamenti climatici costituiscono un problema globale che ha conseguenze ambientali interconnesse fra loro ed estremamente difficili da contrastare. Fra queste, la desertificazione è senz’altro uno dei fenomeni più preoccupanti, sia per la sua specificità sia per la vastità delle zone interessate. Per desertificazione, infatti, si intende la degradazione del suolo dovuta sia a fattori naturali sia all’impatto negativo che l’antropizzazione produce sull’ambiente, causando un grave impoverimento del terreno che talvolta può sfociare nella totale scomparsa della biosfera (flora e fauna).

Oggi, finalmente, dopo una lunga sperimentazione, è stato trovato un modo efficace e naturale per contrastare l’avanzata di questo devastante problema ambientale. La soluzione è racchiusa in uno spray progettato dall’Istituto di Idrobiologia dell’Accademia Cinese delle Scienze. Una squadra di ricercatori, guidata dalla dottoressa Chunxiang Hu, è riuscita ad elaborare un prodotto contenente speciali procarioti, detti cianobatteri, in grado di rendere fertile il terreno e sottrarlo, in tal modo, alla desertificazione. Questo processo di rinverdimento del suolo è stato reso possibile grazie alla particolare fotosintesi che contraddistingue questi batteri acquatici. I cianobatteri, infatti, assorbono la CO2 dall’atmosfera, rilasciando ossigeno nelle ore diurne e azoto in quelle notturne. La fissazione dell’azoto per opera di questi microrganismi rappresenta, nello specifico, uno degli elementi fondamentali per la vita ed il benessere delle piante. La sperimentazione del prodotto su un’area desertica ad est della Mongolia Interna, durata ben otto anni, ha dato i risultati che i ricercatori auspicavano, trasformando una superficie arida in una crosta biologica fertile alta 1 cm, adatta alla rigenerazione vegetale. Grazie a questa ricerca, forse saremo in grado di contrastare uno dei problemi ambientali più devastanti che l’umanità abbia mai affrontato finora; basti pensare che sono più di cento i paesi interessati da questo fenomeno, ovvero, il 39% circa dell’intera superficie terrestre.

desertificazione

Le foto satellitari del pianeta mostrano palesemente come i più grandi deserti del mondo, col passare dei decenni, stiano inglobando aree limitrofe sempre più grandi. Inoltre, ben il 70% dei terreni aridi utilizzati in agricoltura oggi è già degradato ed ogni anno 12 milioni di ettari vengono persi, sottraendo suolo utile alla produzione di cibo e impoverendo la biodiversità.

In Europa le aree maggiormente colpite dalla desertificazione sono la Grecia, la penisola iberica, tutto il sud d’Italia e le nostre isole maggiori, ma sono da considerare vulnerabili anche le regioni centrali del nostro paese.

Per fronteggiare il problema a livello internazionale, i piani di intervento delle Nazioni Unite sono regolati dall’UNCCD (United Nations Convention to Combat Drought and Desertification). Nel nostro paese, invece, l’organo preposto al monitoraggio delle condizioni dei suoli nazionali è il Comitato Nazionale per la Lotta alla Siccità e alla Desertificazione (CNLSD), che attraverso l’attuazione del PAN (il Piano di Azione Nazionale) – che coordina a sua volta specifici PAL (Piani di Azione Locale) – tutela i nostri territori intervenendo sulla protezione del suolo, la riduzione dell´impatto delle attività produttive e il riequilibrio ambientale.

 

Stefania Cocco

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