«L’impegno che si chiede al sindaco è di attivarsi per la dotazione di un Piano per la Telefonia Mobile, inoppugnabile da un punto di vista tecnico e che tenga conto di tutti gli aspetti legislativi, al fine di evitare che le compagnie private impongano localizzazioni non idonee, minimizzare l’impatto elettromagnetico per la popolazione, evitare conflitti con comitati e cittadini e reperire, infine, risorse economiche a favore dell’Amministrazione Comunale, fondamentali in una situazione di crisi».
Il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, Primavera Apriliana, Rifondazione Comunista Carmen Porcelli interviene sugli impianti di telefonia mobile a distanza di oltre un mese dall’ultimo consiglio comunale, nel quale erano stati assunti impegni da parte del vicesindaco Franco Gabriele per la modifica del regolamento comunale per l’installazione di impianti su aree pubbliche, illustrando la proposta che sarà presentata nel corso della commissione che si terrà giovedì prossimo, 12 giugno alle 9:30.
«Sull’elettromagnetismo non abbiamo mai abbassato la guardia, anzi abbiamo continuano come Sel e con tutto il centrosinistra ad occuparci di questo tema. Finalmente – aggiunge Carmen Porcelli di Sel in una nota – la maggioranza ha dato l’ok alla riunione della commissione, luogo che a questo punto deputiamo più opportuno per la presentazione della proposta che parte da Sel e coinvolge tutto il centrosinistra e che ha come oggetto la riconsiderazione del regolamento comunale alle luce di quelle che sono le normative di legge, la tutela della salute che è primaria, nonché aspetti pratici derivanti dall’installazione delle antenne su aree pubbliche. Ci auguriamo, essendo molto ambiguo il punto all’ordine del giorno, poiché la sola parola determinazioni vuol dir tutto o forse niente, che quella della commissione possa essere la sede più opportuna per valutare un eventuale studio sui campi elettromagnetici sul nostro territorio, onde evitare per quello che riguarda la parte pubblica, rilasciare l’autorizzazione in zone dove si possono creare rischi per la salute a causa della concentrazione di onde elettromagnetiche. Vorremmo anche un confronto sul numero di impianti, sia pubblici che privati, che insistono attualmente sul territorio e di cui abbiamo effettuato una ricognizione al fine di proporre all’assessorato preposto la realizzazione di un catasto delle antenne».
«L’avvento della nuova tecnologia LTE (4G) – aggiunge il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà – determinerà un potenziamento degli impianti da parte dei gestori con conseguente installazione di nuove antenne e l’installazione di antenne su siti di proprietà comunale possono garantire introiti consistenti per le casse comunali e minimizzare l’impatto elettromagnetico sul territorio, a patto di garantire la copertura per i gestori. La proposta che sarà presentata in commissione parte da quanto dispone la legge n.36/2001 che consente ai Comuni di decidere se governare ed amministrare le installazione con la stesura di un Piano per la Telefonia Mobile tecnicamente valido oppure accettare qualunque opzione individuata dai gestori con il rischio di perdere consistenti risorse economiche derivanti da installazioni su proprietà comunali. Questo perché ogni altra forma, quali Regolamenti o piani di carattere puramente urbanistico, come dimostrato dalle ultime recenti sentenze, non ha alcuna consistenza tecnica e rischia l’invalidazione in caso di ricorso, le sentenze sono diverse ad esempio Consiglio di Stato n. 3575 del 3 luglio 2013; Consiglio di Stato n. 2945 del 30 maggio 2013; Consiglio di Stato n. 1873 del 4 aprile 2013; Consiglio di Stato n. 690 del 5 febbraio 2013».
«A proposito degli introiti – aggiunge ancora Carmen Porcelli – ci risulta che sulle somme percepite dal Comune di Aprilia dal gestore che ha installato l’impianto sull’acquedotto di via Galilei, il gestore del servizio idrico Acqualatina abbia chiesto una quota per farsi pagare “il disturbo” per la disponibilità del personale che deve mettere a disposizione l’impianto dei tecnici della compagnia telefonica. Ci auguriamo che su questo punto l’amministrazione comunale non faccia un solo passo indietro. Anche perché resta da capire quanto si incassa dai fitti che si percepiscono dalle compagnie telefoniche e come questo denaro viene impiegato. Sappiamo che dovrebbe essere acquistata a breve la strumentazione utile per misurare le emissioni di onde elettromagnetiche, ma nel regolamento ci sono prescrizioni più specifiche nel merito. O il comune si adegua al regolamento che ha prodotto, rispettando anche le distanze previste dai luoghi sensibili, oppure che questo venga modificato ma sempre perseguendo il fine ultimo che è la salute prima di tutto e poi gli interessi dei cittadini»
«L’impegno che si chiede al sindaco e all’assessore all’Urbanistica – è dunque la conclusione della nota stampa del capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà – è quello di attivarsi per la dotazione di un Piano per la Telefonia Mobile, inoppugnabile da un punto di vista tecnico e che tenga conto di tutti gli aspetti legislativi, al fine di evitare che le compagnie private impongano localizzazioni inidonee, minimizzare l’impatto elettromagnetico per la popolazione, evitare conflitti con comitati e cittadini e reperire, infine, risorse economiche a favore dell’Amministrazione Comunale, fondamentali in una situazione di crisi».
Melania Limongelli