In commissione Urbanistica e Ambiente di stamattina, in cui hanno partecipato i Capi Gruppo, tre erano i punti all’ordine del giorno. Nella discussione del terzo punto si è verificata una vera bagarre. Quest’ultimo riguardava il nuovo piano presentato dall’assessore urbanistica Franco Gabrieli, non bene accolto dall’opposizione, e ancora meno dal consigliere Ornella Pistolesi. Il progetto presentato in aula stabiliva una modifica al Piano Regolatore della zona F1, area riservata alla costruzione di scuole, chiese, servizi sociali, negozi, ecc… La modifica nell’uso di tale terreno, che si trova tra Via Toscanini e Via Mascagni, più precisamente Via Salieri, non è stata accolta anzi decisamente contestata, soprattutto dal consigliere Ornella Pistolesi della Rete dei Cittadini. Il nuovo insediamento riguarderebbe la costruzione di una nuova area abitativa in pieno centro urbano. “Costruire ancora sul suolo pubblico non ha senso – spiega il consigliere Ornella Pistolesi – ci sono ancora appartamenti disabitati. Sarebbe più logico rivalutare quella zona in un altro modo, ad esempio con i servizi. Una colata di cemento inutile“. Dello stesso avviso sembrano essere il consigliere Vincenzo la Pegna e Roberto Boi, i quali esprimono un deciso dissenso sul tipo di costruzione. In particolare però, il Capo gruppo di Aprilia Valore Comune, ha ribadito che: “Il progetto qualora fosse accolto è opportuno che il privato acceleri le operazioni e le compensazioni dovrebbero essere a sostegno e a tutela dei cittadini. Inoltre, bisogna mettere in atto tali compensazioni, poichè delle volte il progetto iniziale non viene mai realizzato”. Un pensiero che, associato alle perplessità delle compensazioni da parte dell’opposizione, non ha fatto altro che rivalutare la posizione della maggioranza e programmare una nuova seduta, prima dell’approvazione in consigli. In aula consigliare era presente anche un ingegnere che ha spiegato la presenza di un passato progetto, che prevedeva la costruzione da parte di un privato di una struttura sanitaria a convenzione, con l’ausilio dei fondi previsti dalla Regione Lazio. Successivamente la Regione rifiutò il piano sulle convenzioni RSU e perciò il privato perse l’interessamento per tale opera. Il nuovo progetto presentato dal privato è quello di cambiare il piano regolatore e destinare il terreno alla costruzione di 60 appartamenti, che dovrebbero raccogliere 140 abitanti e negozi, in una superficie di 4000 mq. L’opera di compensazione prevista per il comune riguarderebbe una piazza pedonale e un locale a piano terra di 350 mq per un valore di 500 mila euro da utilizzare in vario modo. Il centrosinistra, rappresentato oggi dal consigliere Sel Carmen Porcelli, che non si è opposta al progetto, ma ha ritenuto necessario ribadire che le compensazioni devono contribuire alla costruzione di opere di pubblica utilità: “E’ inutile realizzare un locale di 350 mq, quando il comune possiede un surplus di abitazioni. Sarebbe più opportuno dislocare i fondi delle compensazione verso realizzazioni di opere pubbliche, ad esempio per completare le piste ciclabili”. Anche la maggioranza ha avanzato proprie proposte tra cui quella di monetizzare le compensazioni, che in questo modo verrebbero utilizzate dal comune. Ciò deriva dalle tante situazioni che hanno visto la mancata realizzazione di opere pubbliche da parte dei costruttori, senza rispettare le convenzioni ottenute con il comune e il rinnovo delle licenze quando esse scadevano, prolungando così la durata della costruzione. A tal proposito è intervenuto il Sindaco Terra, rassicurando i presenti: “In questo caso specifico è difficile che correremo questo rischio, poiché i lavori riguarderanno al costruzione di soli 60 appartamenti in tre anni e per giunta sorgeranno al piano terra. Per quanto riguarda le convenzioni decennali, alcune sono in scadenza e pronte al rinnovo; l’amministrazione potrà imporre i propri modelli temporali di costruzione solo a quelle opere previste e ancora incompiute. Invece, per la realizzazione di questo nuovo progetto, sarebbe più idoneo parlarne con il privato per capire quale la strada intraprendere, chiedendo eventualmente la modifica delle opere pubbliche previste”. Andando a ritroso, il primo punto dell’ordine del giorno in commissione, riguardava il problema delle antenne e la loro dispersione elettromagnetica. Più volte in commissione è stato ribadito che in tutte le 70 antenne presenti circa, nessuna sfora i parametri di diffusione elettromagnetica. “Le antenne – ci spiega l’assessore all’ambiente Lombardi – sono disposte su suolo pubblico, in modo tale da poterle monitorare meglio e con più costanza. Ci tengo a ribadire che con tutti i ripetitori che abbiamo, nessuno sfora i parametri di legge. Oltretutto, a giorni dovrebbe arrivare uno strumento certificato per monitorare al meglio i ripetitori”. La preoccupazione si pone soprattutto quando verrà attivato anche da noi il sistema 4G, ma solo in quel frangente si potrà intervenire, qualora ci fosse uno sforamento dei parametri consentiti dalla legge. “I profitti – ci illustra il consigliere La Pegna – derivanti dagli introiti provenienti dalle antenne, dovrebbero essere reinvestiti per offrire un maggior servizio alla collettività e impiegarli per l’acquisto di strumentazione alla’avanguardia, in modo tale da monitorare al meglio la situazione in concomitanza con i rilevamenti dell’Arpa”. Melania Orazi