L’assemblea di Aqualatina durante l’approvazione del bilancio 2013 ha accettato la proposta del sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi di destinare una parte degli utili del 2013 alla diminuzione delle bollette degli utenti, specie per quelle categorie più svantaggiate o che non hanno accesso alle agevolazioni previste.
“Dalle risultanze della documentazione di bilancio fornita dal Consiglio di amministrazione della società e dalla stessa società di revisione, emerge con chiarezza che il bilancio 2013 di “Acqualatina S.p.A” si è chiuso con un evidente utile, pari a poco di 8 milioni e mezzo, circostanza derivata dall’iscrizione di poste attive in bilancio, tra cui la vittoria in molteplici contenziosi. Per questo – ha affermato il sindaco Di Giorgi – è mia intenzione proporre all’assemblea dei soci la destinazione di tutto o parte dell’utile di esercizio alla diminuzione delle bollette degli utenti. Ritengo che in questo particolare momento in cui la crisi economica continua a mordere, specie per alcune fasce sociali, sia importante dare priorità al taglio delle bollette per i cittadini, fermo restando l’impegno della “Acqualatina S.p.A” a garantire e migliorare il livello dei servizi e il rispetto del piano degli investimenti. Si tratta di una proposta di buon senso che, sono convinto, troverà il sostegno degli altri sindaci, mentre gli organi tecnici sapranno individuare le modalità di attuazione di tale proposta. Sarebbe oltremodo un segnale importante a sostegno dei cittadini”.
Il bilancio portato ad approvazione dei soci e la proposta di Di Giorgi non sono passati inosservati peró al Comitato Acqua Pubblica di Aprilia che attraverso le dichiarazioni del suo portavoce Alberto De Monaco non lesina dure critiche.
“Ancora una volta i cittadini rischiano di esser presi in giro da chi invece di controllare il gestore ne è diventato il tutore. Nei giorni scorsi, dopo l’approvazione del bilancio 2013 di Acqualatina molti sindaci hanno capito che gli utili 2013, pari a 8,5 milioni, sono dovuti per 5 milioni e 670mila euro a una posta in tariffa (fondo FONI anticipazione per nuovi investimenti) e per ben 4 milioni e 300mila euro di costi pagati dai cittadini per nuovi allacci.”
“Durante l’approvazione del bilancio – avverte il Comitato Acqua Pubblica – si è svegliato il Sindaco di Latina, chiedendo ad Acqualatina che la posta di 5 milioni e 670mila euro fosse utilizzata per abbassare le bollette delle persone in difficoltà. Il sindaco di Latina si merita un bel tapiro d’oro”-ironizza il Comitato- L’assemblea dei soci di Acqualatina (49% Veolia / 51% comuni), infatti, non decide le tariffe. Queste sono di competenza della conferenza dei sindaci. Inoltre, il comitato sottolinea che è stato proprio il Sindaco di Latina, votando a favore, a permettere ad Acqualatina “di introitare quei 5 milioni e 670mila euro autorizzando un tariffa generale più alta per tutti”.
” I 5 milioni e 670mila euro sono stati – continuano i membri del comitato – vincolati dagli stessi sindaci per fondo nuovi impianti. Nel 2013, nonostante gli aumenti tariffari, il gestore ha investito solo 12 milioni di euro sui 15,6 milioni di euro previsti, accumulando ormai un ritardo di 5 milioni di euro sul piano degli investimenti previsti dal 2012 al 2017. Come già avvenuto per il 2011, con le solite giustificazioni, i sindaci non gli faranno pagare penali.”
Da un attento esame del bilancio 2013 si scopre che il “famoso prestito DEPFA bank fino al 2013 ci è costato 37,5 milioni (tra interessi 15 milioni di euro, swap derivati 7,8 milioni di euro e 14,6 milioni di euro consulenze advisor)”. Si rivela, inoltre, l’esistenza delle solite 2 poste a crediti a spese dei comuni per un totale di 12,4 milioni di euro per riequilibrare i conti del gestore (di cui 6 miloni e 845mila euro equilibrio economico di gestione 2003 – 2005 in base all’accordo delibera ATO4 n.5 28/9/2005 e 5 milioni e 560mila euro crediti vantati da Acqualatina per equilibrio economico gestione come differenza canone consorzi di bonifica per anni 2006 – 2010 in base all’accordo delibera ato4 n.13 del 14/12/2010 e n.3 del 11/11/2011).
Completa questo quadro “lo sconto al gestore di 37,1 milioni di euro di penali MALL per mancato raggiungimento dei livelli di servizio per gli anni 2006 – 2012.
“La quota FONI per 5 milioni e 670 mila euro – spiega il Comitato Acqua Pubblica – è stata inserita nel Piano Economico Finanziario a base della tariffa applicata all’utenza con la deliberata dalla conferenza dei sindaci ATO 4 n.20 del 20711/2013. Presenti e votanti: n. 15 Contrari: n. 4 (Amaseno; Aprilia; Cori; Priverno) Favorevoli: n. 11 (Castelforte; Fondi; Latina G. Di Giorgi; Minturno; Prossedi; Rocca Massima; Sermoneta; Sonnino; Sperlonga; Terracina e Vallecorsa)”.
Melania Limongelli