La questione delle antenne torna ancora in primo piano. Durante il consiglio comunale dei giorni scorsi, il centro-sinistra ha presentato, fra le altre, una mozione sul piano di telefonia mobile che ha raccolto l’adesione dell’opposizione presente in aula e, al momento della votazione, anche il sostegno della maggioranza. Il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, Carmen Porcelli, interviene dopo l’approvazine della mozione con un duro attacco nei confronti del vicesindaco e assessore all’urbanistica Franco Gabriele. Il consigliere di Sel, affrontando il tema dell’elettrosmog, fa riferimento all’ordinanza firmata recentemente dal Sindaco di Fiumicino, Esterino Montino: il provvedimento vieta, su tutto il territorio comunale, l’installazione sia in via provvisoria che in via definitiva, di nuove antenne e nuovi impianti, comprese quelle a carattere temporaneo, anche se già dotate di titolo abilitativo, e non ancora realizzate e posizionate, ed il rilascio di ulteriori autorizzazioni fino all’emanazione del Piano della Telefonia Mobile. Un esempio da imitare, a detta di Carmen Porcelli, per quanto concerne la tutela della salute pubblica.
«Dispiace apprendere che, nonostante l’articolato dibattito in consiglio comunale e la votazione all’unanimità di una mozione che proponeva l’impegno ad approvare un Piano per la telefonia mobile, il vicesindaco e assessore all’urbanistica, Franco Gabriele, continui ad ignorare che l’esigenza di tutelare la salute dei cittadini non può essere concertata con i gestori di telefonia ma solo attraverso una adeguata mappatura – utile a fotografare la situazione esistente dei livelli elettromagnetici presenti nel territorio comunale di Aprilia – che individui i criteri localizzativi capaci di minimizzare l’impatto elettromagnetico sulla popolazione garantendo tuttavia, sottolineo tuttavia, la capacità di copertura del segnale per i gestori. E l’unico strumento in grado di garantire tutto ciò è il Piano per la telefonia Mobile, lo stesso piano che il sindaco di Fiumicino Esterino Montino – che è iscritto al Partito Democratico – si è impegnato a redigere facendo molto di più di quanto promette invece Gabriele: emettendo un’ordinanza che, nelle more dell’approvazione di questo importante piano, che impedisce di collocare sul territorio comunale della città altri impianti. Consiglierei a Gabriele di guardare al Partito Democratico e al centrosinistra non solo per garantire le sue future sorti politiche, ma anche per i contenuti che quella compagine politica esprime promuove sui territori dove governa».
«Il monitoraggio è un utile occhio per controllare che tutto si svolga regolarmente e risulta molto comunicativo nei confronti dei cittadini che possono in ogni momento verificare la bontà delle emissioni ma non ha alcuna rilevanza sanzionatoria. Avevo già anticipato il contenuto della mozione nel corso di una commissione congiunta Urbanistica e Ambiente – è il commento dell’esponente di Sel – ma con scarsi risultati, avendo rimarcato che sulla stampa il vicesindaco continuava a parlare di modificare il regolamento sulla telefonia mobile. Il mio partito, che si avvale di esperti conoscitori della materia, mi ha fornito il supporto tecnico per approfondire la materia ed avevo quindi messo in evidenza che mentre il regolamento è facilmente attaccabile, perché i piani di carattere puramente urbanistico (come il regolamento) non ha alcuna consistenza tecnica; solo il Piano di Telefonia Mobile stabilisce e governa i processi di installazione delle antenne sia sulle proprietà pubbliche che private, stabilendo limiti invalicabili. In tutta risposta il vicesindaco, che dimostra ancora una volta di non conoscere la materia e di non avvalersi di tecnici preparati, ha fatto spallucce e replicato con il suo atteggiamento borioso ed arrogante. Lo stesso atteggiamento assunto dopo aver dovuto incassare l’approvazione in aula della mozione e oggi sulla stampa, con delle dichiarazioni che hanno dell’incredibile, rilasciate senza alcuna considerazione per la disponibilità mostrata a risolvere la questione in maniera collegiale in commissione e senza un briciolo di umiltà. Il vicesindaco non si preoccupa di tutelare i diritti dei cittadini, sembra essere più sensibile ad ascoltare le ragioni dei privati. Del resto la sua ambiguità politica e personale non ci meraviglia: non è la prima volta che cambia bandiera per opportunismo, basti pensare che da portavoce dei diritti dei residenti delle borgate, appena occupata la poltrona ha fatto retrocedere la questione delle opere ed ha completamente dimenticato le esigenze di chi vive nelle periferie».
«Dispiace che anche quando si raggiunge l’unanimità su questioni che interessano tutta la città si trovi il modo per fare polemica o, peggio, fare il professore, professione che spesso il vicesindaco cita in maniera sprezzante – conclude Carmen Porcelli – ma vorrei ricordargli che, se non fosse stata per la sensibilità e la disponibilità dei consiglieri comunali di opposizione a sostenere la mia mozione, la questione dell’elettromagnetismo sarebbe rimasta lettera morta. Una cosa però la voglio dire: questa volta non sarò paziente alla stregua di altri miei colleghi che, nonostante il passaggio in consiglio comunale di impegni assunti con l’approvazione di mozione, attendono la riunione di infiniti tavoli di concertazione che non arrivano mai. Sarò molto vigile e attenta sul rispetto dei tempi e degli impegni e se dovessi avere il minimo sospetto che sulla questione si ha solo voglia di perdere tempo, non attenderò oltre per rivolgermi alle autorità competenti per denunciare l’omissione di atti d’ufficio. Un anno fa abbiamo votato in consiglio comunale la mozione di adesione alla rete contro le discriminazioni sessuali e in un anno non è stato fatto nulla. Idem per le altre mozioni, penso solo a quella sull’ordine pubblico e la sicurezza. In questi giorni di forte recrudescenza dei reati contro la persona e la proprietà, scomparse di minori e tutte le vicende che conosciamo, l’amministrazione comunale non ha speso una sola parola».
Melania Limongelli