Un grande pannello di Francesco Guadagnuolo, per avviare un dialogo di Pace per il Medio Oriente. Si intitola “Pace in Terra Santa”, la grande tela misura (175×400 cm). Il dipinto esprime questo messaggio: “Stop alla guerra, finiamo questo massacro di vite e passiamo alla convivenza civile, ritorniamo subito al dialogo”. Il dipinto costituisce un’opera straordinaria per l’impegno, l’ideazione e il compimento e abbraccia oltre 50 figure in un multiforme apparato scenico, dove si commemora la morte e si celebra la vita, il continuo contrasto di libertà dalla brutalità della violenza e dall’odio. Il dipinto che sarà esposto in una mostra itinerante sarà motivo di riflessione e di dialogo contro tutte le guerre ancora in atto nel mondo.
Guadagnuolo è un artista di grosso spessore internazionale, opera tra Roma Parigi e New York, da sempre sensibile alla Pace nel mondo per questo è stato insignito nel 2010 dal Presidente IIFWP-UPF Italia Prof. Giuseppe Calì del titolo di Ambasciatore di Pace dell’Universal Peace Federation – ONG accreditata con “Special Consultative Status” presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite.
L’intento dell’artista è di evidenziare ed auspicare ciò che tra i due popoli, attualmente antagonisti, israeliani e palestinesi, può aiutare a vincere la spirale della violenza, a ritrovare il rispetto scambievole e una pace duratura. “La Pace è fondamentale per creare le basi della nuova era culturale” dice il Maestro Guadagnuolo nella recente intervista. Per capire il suo impegno bisogna risalire ai suoi incarichi al Senato, nell’ambito dell’Intergruppo Parlamentari per il Giubileo, dove era stato chiamato a cooperare con i suoi contributi artistici fin dal 1997. Il tema della Pace ha portato il Guadagnuolo a dipingere numerose icone sull’argomento. Così quando gli viene commissionata nel 2000 un’opera da dedicare alla crisi mediorientale, l’artista dipinge Shimon Peres e Yasser Arafat, nell’atto di scrivere congiuntamente la parola “Peace”, ispirandosi allo storico incontro di Oslo del 1993. L’opera viene donata da Guadagnuolo, in Palestina, ad Arafat, con la delegazione dell’Intergruppo Parlamentari per il Giubileo, guidata dalla Senatrice Ombretta Fumagalli Carulli.