Regolamento acque reflue nulla di fatto

Commissione urbanistica questa mattina per approvare il documento per la rete fognaria

 

In commissione urbanistica questa mattina erano in discussione due punti all’ordine del giorno: i Criteri e le indicazioni per la tutela della risorsa idrica e il Regolamento di autorizzazione agli scarichi di acque reflue domestiche. L’argomento, complesso per la sua delicatezza, non ha visto soluzione in quanto il regolamento in questione, secondo l’assise, non era congruo a tutelare, a livello ambientale urbanistico, il territorio.

“Il regolamento che hanno presentato oggi – spiega Monica Tomassetti delm Pd –, premetto era solo una bozza perché non hanno ancora convocato le associazioni e i consorzi, permetterebbe a chiunque sia rientrato nelle perimetrazioni di costruire un pozzo, per cui la situazione sfuggirebbe di mano a danno dell’ambiente. Quindi gli stessi tecnici hanno proposto di cambiare il regolamento edilizio per definire le norme per la realizzazione dei pozzi più che approvare questo regolamento”.

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Era presente in commissione oltre all’assessore all’Urbanistica, Franco Gabriele, l’Assessore all’Ambiente, Alessandra Lombardi. Il fine della commissione odierna era quello di evitare l’inquinamento delle falde acquifere, valutando la mappatura della rete fognaria e dando vita ad un regolamento adeguato a sostenere questo tipo di situazione. La commissione ha puntato sul tema della tutela delle risorse idriche della città, comprese quelle periferiche ed industriali.

Polemico invece il consigliere Vincenzo La Pegna, di Aprilia Valore Comune, che ha fatto un breve intervento e ha lasciato l’assise perché secondo lui non hanno rispettato i tempi di consegna della documentazione. “Gli atti della commissione – spiega La Pegna – devono essere consegnati tutti almeno 24 ore prima, invece noi, come ormai di consueto, ne riceviamo solo una parte. Per questo motivo oggi sono uscito dall’aula contestando il loro operato. Inoltre la Regione Lazio ha prodotto un disposto importante proprio sulle acque reflue che loro non hanno preso in considerazione”.

 

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