Oramai, nel mondo moderno, il cellulare è entrato a far parte del collettivo come la stessa televisione ed il computer. Uno strumento tecnologico dal crescente utilizzo, tale da sviluppare alcune volte delle vere forme di dipendenza. La tendenza di questo strumento telefonico a diventare nel giro di poco tempo alla portata di tutti, indipendentemente dall’età o dallo status socio-economico, insieme allo sviluppo di crescenti e innumerevoli caratteristiche tecniche, ha portato a riflettere sugli effetti dell’utilizzo sulla nostra salute.
Il dibattito sulla presunta nocività per la salute umana dell’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche emesse dai telefoni mobili è acceso da diversi anni, tuttavia nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza tra gli agenti possibilmente cancerogeni sulla base di una limitata evidenza d’incrementi di rischio di glioma e di neuroma del nervo acustico tra gli utilizzatori di telefoni cellulari. L’ARPA (Agenzia Regionale per l’Ambiente del Piemonte) proprio in questi giorni ha riaperto il dibattito pubblicando un’indagine sull’esposizione ai campi elettromagnetici emessi dai cellulari. Grazie a questo metodo è stato possibile quantificare le emissioni elettromagnetiche dei cellulari in funzione del tipo di rete utilizzata (2G o 3G) e delle condizioni di ricezione del segnale, e inoltre è stata messa a punto un’applicazione per monitorare le radiazioni nocive.
“L’esposizione umana ai campi elettromagnetici a radiofrequenza è determinata da una molteplicità di sorgenti e il telefono cellulare ne rappresenta una tra le più significative” – sottolinea il Direttore Generale dell’Agenzia Angelo Robotto – “Per valutare l’esposizione alle radiazioni emesse dai telefonini, Arpa Piemonte ha messo a punto un sistema di misura ad hoc per rilevare la potenza in trasmissione. Tale approccio sperimentale risulta unico nel panorama scientifico internazionale, in quanto nelle altre poche indagini pubblicate la potenza trasmessa era determinata per mezzo di specifici software”.
Gli approfondimenti sull’argomento hanno permesso di realizzare un’App per smartphone – “Sar Paper” – con sistema operativo Android. La rapida diminuzione del campo elettromagnetico misurata quando ci si allontana dal telefonino anche di pochi centimetri, indica come l’utilizzo del vivavoce o degli auricolari sia di grande importanza per ridurre i rischi. Ad una distanza di trenta centimetri si registra una riduzione pari a circa l’80-90% dell’intensità dell’esposizione.
Maurizio Bruera