Sembra essere sempre più vicina la verità sulla morte dei due operai viterbesi.
I risultati dei primi prelievi non fanno che altro che ribadire la probabile presenza di acido solfidrico, nulla di nuovo quindi rispetto alle prime considerazioni in seguito al tragico evento del 28 luglio, quando due operai della Mira persero la vita, si dice per aver inalato sostanze tossiche. I primi dati ufficiosi ci vengono forniti dall’Avvocato Angelo Di Silvio:”Le prime risposte possiamo definirle ufficiose, poichè l’Arpa non era titolata a stabilire se le analisi effettuate davano origine all’esistenza di un percolato pericoloso o meno. Però i valori che sono stati riscontrati dovrebbero confermare ciò che è stato già dichiarato nelle analisi effettuate al seguito del tragico evento. Anche uno dei nostri tecnici di parte ha fatto una prima analisi del campione e avrebbe riscontrato delle anomalie elevatissime; dati ufficiali non ce ne sono ma ufficiosamente si può sostenere che non c’è nulla diverso rispetto a quanto ha dato vita poi al sequestro. I dati che ci sono confermano ciò che è stato già diagnosticato in sede di sopralluogo, quindi la presenza dell’acido solfidrico. Però è da capire perchè quel materiale stava li dentro; cosa non ha funzionato nel processo di produzione e se c’è stato un incidente di percorso.
Queste sono ipotesi che spero la Magistratura possa dare al più presto delle risposte. Per l’esame tossicologico dovremmo aspettare i risultati a settembre, il tossicologo ancora non è stato nominato dal P.M. Il puzzle si compone, a noi bastava far risultare che il problema era nel materiale prelevato dalla Kyklos, che nella cisterna vuota non esisteva nulla di anomalo e soprattutto che questi mezzi non hanno fatto altri viaggi con materiale pericoloso. Per noi la situazione è chiara, resta da capire per quale motivo ci facevano prelevare il materiale con quelle caratteristiche”.
Melania Orazi