Fino al 2 novembre 2014 si può visitare al Palais Gallier di Parigi, museo della moda ospitato in un magnifico edificio in stile neo-rinascimentale della fine del XIX° secolo, la mostra “Gli anni ’50. Moda in Francia, 1947-1957”, il decennio che fece di Parigi la capitale mondiale della moda. Il periodo d’oro della Haute Couture, a partire dal “new look” Dior, destinato a rivoluzionare i canoni della moda e della femminilità, al tailleur Chanel e l’avvento di Yves Saint Laurent. In una cornice raffinata, piena di storia e cultura, l’esposizione include 100 modelli e accessori firmati dai più celebri couturier, che hanno posto le basi del prêt-à-porter.
«Questi anni sono decisivi per l’alta moda francese, che rinasce dopo la batosta della crisi economica del 1929 e le ristrettezze della guerra – ha spiegato il direttore del museo, Olivier Saillard, che ha curato la mostra.
É il 1947 e debuttano simbolicamente gli anni ’50 della moda. La guerra è finalmente finita e dopo quei difficili anni trova posto la voglia di emancipazione delle donne e il desiderio di recuperare la propria femminilità. Christian Dior lancia la prima collezione della maison, mettendo da parte l’immagine della “donna-soldato dalle spalle larghe”e proponendo una linea dal taglio deciso che allunga la silhouette. Ecco la donna fiore, chic e femminile, con abiti ampi e colorati, dal busto marcato, pices nascoste e inserti couture, corpetti che giocano su drappeggi, vita stretta e generosi decolleté.
Anche i guanti diventano un accessorio obbligatorio e si portano cappelli voluminosi. Carmel Snow, caporedattrice di “Harper’s Bazaar”, battezzò subito questa linea “New Look”. Un successo immediato, grazie al quale la linea diviene emblema del decennio, ma questa forma, cosiddetta “a clessidra” così generosa, crea allo stesso tempo scandalo.
Un vera e propria rivoluzione, non solo della moda e dello stile, ma anche del taglio e delle materie utilizzate per abiti ed accessori. Le Case di Moda veicolano la loro immagine anche attraverso le star del cinema, modelli di glamour e bellezza, sottolineando le forme femminili, seno, fianchi e vita stretta.
Immancabile la linea di Balenciaga, detta a “botte”, dal volume ampio sulla schiena e la vita, o ancora, la linea Chanel, dal tailleur dritto e stretto, che crea una rottura sin dal 1954. Coco cercò proprio di dare una forma alla semplicità e alla praticità reinterpretando i materiali poveri e rendendo libera la donna.
Un’affasciante percorso espositivo che consente di ammirare vestiti da giorno e da sera, tenute estive, da spiaggia e da campagna e abiti da cocktail. Punto di partenza, la celebre “robe bonbon” di Dior, per l’Autunno/Inverno 1947-’48: un abito per il pomeriggio in lana con gonna a corolla e cintura in vita.
La mostra, inoltre, vede protagoniste le altre grandi Maison parigine, entrate nel mito e divenute patrimonio nazionale: sarà possibile ammirare lo smoking di Yves Saint Laurent, il celebre bolero di Cristobal Balenciaga, Hubert de Givenchy con l’abito a sacco, le gonne a tubino divinamente indossate da icone come Marylin Monroe e dalla musa ispiratrice Audrey Hepburn, i pezzi di Pierre Balmain, Carven, fino ad arrivare ai modelli futuristi di Pierre Cardin, l’eleganza discreta di Jacques Heim e i vestiti da ballo di Jacques Fath. Tutti abiti che provengono dall’archivio del museo e che non mostrano neanche un segno del tempo passato.
Melania Limongelli