Padre e figlio tentano di togliersi la vita. Il giovane si salva

Giorno di straordinaria follia ieri nel carcere di Velletri, ma gli agenti della P.P. hanno evitato il peggio

Giorno di straordinaria follia quello registrato ieri nel Carcere di Velletri.
Padre e figlio tentano il suicidio, ma il ragazzo è stato salvato dal personale della polizia penitenziaria.
Nella giornata di ieri gli agenti hanno dovuto far fronte nuovamente ad un disagio che ultimamente sembra attanagliare il carcere situato in località Lazzaria alle porte di Velletri.
I due detenuti in cella insieme hanno cercato di togliersi la vita, ma è ancora sconosciuto il motivo del gesto e la modalità dello svolgimento dei fatti. Il padre però ha avuto la peggio infatti è deceduto poco dopo, mentre il figlio è stato salvato dalla grande prontezza degli agenti.

macchina p.p.

Subito pronta la risposta da parte del sindacato della polizia penitenziaria (Si.P.Pe), che di nuovo sollecita un intervento massiccio della Asl e dell’Amministrazione, i quali sembrano non tenere conto dei gravi episodi riscontrati nel carcere di Velletri; la carenza quantitativa degli agenti ovviamente è anche uno dei fattori che incide sulla tenuta organizzativa e lavorativa degli stessi, presupposto più volte denunciato dal segretario del sindacato Alessandro De Pasquale. Il Si.P.Pe inoltre si sofferma sull’insufficiente numero di personale sanitario nella suddetta casa circondariale in grado di dare un supporto psicologico ai detenuti che soffrono di patologie psichiche. Tuttavia più volte il sindacato ha chiesto al direttore del carcere di farsi carico di queste situazioni ma senza risultato.
Il ragazzo salvato, per paura di gesti autolesionistici, vista la gravità della vicenda legata la padre, sarebbe piantonato a vista da un agente, cosa pertanto assurda sostiene il segretario: “In questi casi ci sarebbe bisogno del personale sanitario che si occupi delle condizioni del giovane e non un agente.” Infatti, nonostante il Si.P.Pe. abbia più volte scritto al direttore sanitario della Asl di Albano riguardo alla presenza di tali situazioni nella struttura, ancora oggi non si sarebbero visti miglioramenti.
Le indagini sono in corso per capire le cause del gesto e le modalità di come si sono svolti i fatti.

Melania Orazi

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