“La lista presentata dal Pd per le imminenti elezioni provinciali, è
strutturata in base alla vecchia logica della politica. Ossia al maschile”.
Insieme alle osservazioni mosse dall’area Civati della provincia di Latina in
merito alle alleanze, al modo in cui il Pd è arrivato a questo appuntamento
elettorale e al candidato presidente, la delegata all’assemblea nazionale del
Partito Democratico Rita Antonelli denuncia la scarsa sensibilità dimostrata
dai vertici provinciali del partito sull’alternanza di genere nella
composizione della lista dei candidati alle elezioni provinciali.
“Su 12 candidati –spiega Rita Antonelli- ben nove sono di sesso maschile. Il partito
continua a dimostrare scarsa sensibilità verso una vera e sentita democrazia
paritaria. Quando si è obbligati dalla legge o dagli statuti, il Partito
Democratico si adopera per la partecipazione delle donne nella vita politica
provinciale. Quando poi questi obblighi non sono imposti, si ritorna alla
vecchia logica al maschile. Si può fare molto poco ora che le liste sono state
ufficializzate, ma questo non può impedirci di proseguire una battaglia
politica e culturale che i fatti dimostrano non ancora vinta. E lo dico
nonostante passi avanti sono stati fatti a livello normativo. Anche nel Partito
Democratico ci sono organismi al femminile, ma questi evidentemente non hanno
il necessario peso politico, tanto da farlo pesare quando si tratta di stilare
le liste per queste elezioni provinciali o quando si tratterà di inserire nomi
nella vita politica del Partito che non hanno vincoli di alternanza. In questa
battaglia culturale non ancora conclusa, le donne che stanno dimostrando
attivismo e partecipazione nella politica, si devono trovare di fronte alla
necessità di imporre l’alternanza in statuti e in leggi per garantire la giusta
rappresentanza femminile nelle istituzioni politiche del paese. E c’è un grande
rammarico quando, in assenza di obblighi, non viene rispettata l’alternanza nel
nostro Partito. Partito che ha fatto e fa ancora della rappresentanza femminile
nelle istituzioni e nella politica, una delle più importanti battaglie di
diritto, a livello nazionale”.
Melania Orazi