Giro di auto di lusso rubate, un apriliano coinvolto.
L’inchiesta è stata condotta dalla Procura di Roma su un giro di auto di lusso rubate ed in seguito ripulite e poi vendute al mercato nero. Ieri sono state emesse dalla Procura 14 ordinanze di custodia cautelate nei confronti di 14 persone accusate di associazione a delinquere dedicate al furto di auto di lusso con seguita immissione nel giro della ricettazione e riciclaggio.
Tra queste un 35enne di Aprilia che aveva un ruolo chiave nel gruppo: l’uomo, esperto di elettronica, si occupava di rubare le auto di lusso individuate in seguito a delle ronde, le quali avvenivano a Roma e sul litorale romano. Nella mattinata di ieri i carabinieri della provinciale di Roma hanno seguito le misure disposte dal gip; inoltre decine le perquisizioni effettuate anche presso centri di autodemolizione tra la capitale, Latina, Napoli e Salerno.
Ruolo delle donne. Coinvolte anche donne – forse compagne di alcuni degli appartenenti alla banda – che erano di vedetta per individuare macchine di un certo calibro, tra cui Jaguar, Mercedes, Audi, Bmw, Range Rover, ed altre auto di lusso.
Le donne della banda perlustravano di giorno le strade, i quartieri della Roma “bene”, con il fine di individuare le auto parcheggiate ed in seguito segnalate ai membri della banda, come possibile obiettivo della notte. Dopo di che le auto venivano ripulite prima di essere immesse nei canali di ricettazione, grazie anche all’appoggio di officine e autodemolizioni compiacenti. Una rete criminale sgominata ieri mattina dai carabinieri in alcune località tra Lazio e Campania, la cui attività era collegata con il mercato del Nord Africa.
La banda criminale era ben organizzata e ramificata. Le auto venivano rubate utilizzando un apposito kit di accensione elettronica in grado di rendere inefficaci i sistemi di antifurto e poi le stesse venivano nascoste all’interno di autofficine ed autodemolizioni, consegnandoli poi ad individui predisposti alla commercializzazione. I carabinieri del Nucleo Operativo di Roma Trionfale e della stazione di Roma Tomba di Nerone avevano in precedenza già effettuato 5 arresti durante le indagini. Molte le perquisizioni presso le autofficine e autodemolizioni.
In certe occasioni, per evitare il rischio di essere fermati dalle autorità, le vetture venivano trasportate tramite carri attrezzi di autodemolizioni complici della banda. Due donne sono state inoltre denunciate all’A.G., per il reato di ricettazione di navigatori satellitari portatili, occhiali da sole e abbigliamento, trovati a bordo dei veicoli e poi rivenduti.
Melania Orazi