Il riconoscimento della professione osteopatica è utile in termini di risparmio economico per lo Stato Italiano, considerando i risultati di due ricerche svolte negli Stati Uniti. Tali studi, prendendo in esame due patologie particolarmente diffuse quali le cefalee e le lombalgie, hanno dimostrato come il ricorso a trattamenti osteopatici abbia determinato un’importante diminuzione nella richiesta di esami strumentali e nella prescrizione di farmaci. Questa condizione riscontrata nel Paese stelle e strisce, trova senz’altro anche nella realtà italiana un riscontro positivo, poiché ha un forte impatto sulla spesa pubblica nazionale e quindi sulle tasche degli italiani.
L’osteopata, di fronte ad una persona che lamenta una patologia, parte da un esame clinico della postura corporea della stessa. Esiste una linea centrale di gravità immaginaria che va dal trago dell’orecchio, attraversa la spalla, l’anca e il ginocchio per finire a livello del malleolo della caviglia; inoltre tale linea dovrà cadere centralmente rispetto alla base di appoggio dei piedi (baricentro). Tutto ciò avviene in una persona con una postura impeccabile che armonizza bene il proprio peso corporeo sulla colonna vertebrale. Spesso accade invece che all’esamina di un occhio esperto ritroviamo una postura anteriorizzata, ossia sbilanciata in avanti con una iperlordosi del tratto lombare; oppure una postura posteriorizzata, ossia chiusa a riccio con una verticalizzazione o inversione della curva lombare. La persona dinamica e sportiva può avere il primo tipo di postura, mentre il secondo tipo è tipico della persona sedentaria e pigra.
Dolori cervicali persistenti, torcicolli ricorrenti, cefalee presenti più volte nell’arco della settimana o nel mese possono avere una causa comune. Per esempio una situazione di capo proteso in avanti con inclinazione laterale per compensare un baricentro spostato darà vita a eccessive tensioni dei muscoli cervicali. Lombalgie, dolori dorsali, colpi della strega, possono trovare anch’essi come causa scatenante in una alterazione permanente della giusta posizione posturale sia in statica che in dinamica, come per esempio camminando, e creare sovraccarichi continui dei dischi vertebrali e delle faccette articolari. L’osteopata ha le competenze per valutare posturalmente la persona. Egli è abituato a osservare, ragionare e ad avere un approccio curativo globale del paziente e sa che trattare il solo distretto in cui la persona lamenta il dolore, spesso porta al fallimento della cura; per esempio, le infiammazioni ricorrenti di una spalla o di una cervicale, potrebbero essere soltanto una compensazione e quindi rappresentare le vittime sacrificali di situazioni più complesse che andranno decodificate. Quindi tale articolo è uno stimolo verso il lettore per iniziare ad osservarsi allo specchio dal punto di vista posturale e aprire la mente ad un approccio di cura diverso e più efficace.
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