E’ iniziato oggi lo sciopero, organizzato dal Si.P.Pe., del servizio mensa obbligatorio; una protesta pacifica per contrastare la carenza delle risorse umane e il continuo depauperamento delle stesse, costringendo gli agenti penitenziari rimasti nel penitenziario di Velletri ad eseguire turni massacranti. Turni che si pongono in netto contrasto con le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, previste dall’articolo 15 del D.Lgs. 81/2008.
“Siamo soddisfatti dei colleghi che hanno aderito allo sciopero”, dichiara entusiasta il Segretario del Si.P.Pe., Carmine Olanda. “Siamo disposti ad andare fino in fondo. Contiueremo finchè il D.A.P. non si pronuncerà in modo definitivo sulla vicenda. Siamo disposti ad adottare nuove forme di protesta”. Il Si.P.Pe. richiede il rientro immediato di tutti gli agenti dislocati in altri dipartimenti, nonché ogni utile provvedimento a garanzia dell’ordine e sicurezza interna, tutelando quindi anche la salute dei lavoratori. La Casa Circondariale presenta, dopo le carceri romane, il più alto numero di detenuti ristretti (553 al 29 ottobre) ed è secondo solo a Rebibbia per detenuti totali (359). “La legge definisce che il datore di lavoro dovrebbe ridurre il rischio alla fonte, invece, nel caso specifico” – si legge in un comunicato del sindacato – “sembra voglia indebolire lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale del lavoratore, con il rischio di aumentare le malattie e gli infortuni”.
A.M.