Vietata la coltivazione di fave e piselli negli orti pubblici.
La prima segnalazione è sopraggiunta da un cittadino residente ad Aprilia, in via Parigi, il quale ha comunicato al Comune la presenza di colture di bacellacee in luoghi contigui alla propria abitazione, destabilizzando il modo di vivere del figlio, affetto da Anemia Emolitica acuta da deficit di G6PD (favismo). Quindi l’uomo ha richiesto al Comune l’emissione di provvedimento urgente finalizzato alla tutela della salute del minore.
La malattia rara è stata certificata in data 8 ottobre 2014, dall’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma – Divisione ematologia -, con il quale si attesta che il minore in argomento è affetto dalla patologia “Anemia Emolitica acuta da deficit G6PD” (favismo) sopra riportata.
Visto che la zona di a Parigi, dove è domiciliato il cittadino, è interessata dalla realizzazione degli “orti pubblici” assegnati ad alcuni cittadini, la Polizia Locale a seguito di sopralluogo effettuato nelle vie interessate, ha segnalato che nell’ambito degli orti pubblici sono state rinvenute alcune coltivazione di fave e piselli.
Tale patologia è determinata da un’ alterazione genetica che codifica l’anomalia strutturale dell’enzima glucosio6fosfato deidro-genasi, con il risultato della rottura dei globuli rossi e conseguente crisi emolitica e che, pertanto, il contatto con bacellacee che può facilmente avvenire in prossimità dei campi e degli orti di produzione delle fave e dei piselli, può scatenare tali crisi emolitiche nelle persone affette da tale deficit.
Rilevato che tali colture possano incidere negativamente sul soggetto, il provvedimento vieta la semina e la coltivazione di fave e piselli nel raggio di 300 mt. nei luoghi contigui l’abitazione del suddetto nucleo familiare, sita in via Parigi ed, inoltre, intimando ai titolari delle attività commerciali – ricadenti nella porzione di territorio suddetta – operanti su aree servono o pongono, a qualunque titolo, in vendita fave e piselli freschi, di esporre dette bacellacee esclusivamente all’interno di involucro sigillato.
Gli assegnatari dei fondi adibiti ad “orti pubblici”, sui quali vengono esercitate eventualmente le coltivazioni suddette, entro 5 giorni dalla data della notifica della presente ordinanza, avranno il dovere di eliminare del tutto il tipo di coltura in questione.
Gli operatori esercenti attività commerciali – ricadenti nella porzione del territorio soggetta alla presente ordinanza – sia in sede fissa che nelle aree pubbliche autorizzate, in forma inerente e non, che pongono, a qualsiasi titolo, la vendita di fave e piselli freschi, hanno l’obbligo di esporre detti prodotti esclusivamente mediante preconfezionamento in contenitori chiusi e sigillati e di darne corretta pubblicità mediante l’apposizione di cartelli di dimensioni minime di 30×40 cm. con la seguente dicitura “Avviso per i cittadini a rischio di crisi emolitica da favismo: in questo esercizio commerciale sono in vendita (sono esposte) fave fresche”.
L’inosservanza della presente ordinanza comporterà l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 650 del codice penale.
Melania Orazi