LA REGIONE LAZIO PROMUOVE IL TURISMO TERMALE
Il Lazio, una regione molto ricca di sorgenti termali e centri benessere,punta ad un turismo dedicato alla salute e al benessere
“La prima cosa che faremo nel 2011 sarà promuovere il turismo termale”, ha sottolineato la Regione Lazio durante la Bit, la borsa internazionale del turismo che si tiene a Milano ogni anno.
Un evento in cui si incontrano domanda e offerta del settore e in cui espongono 130 Paesi. La Regione Lazio quest’anno ha puntato alla valorizzazione delle province , al di là di Roma che, per fare un esempio, nel 2004 ha registrato l’81% delle presenze turistiche lasciando a Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone il restante 29%.
Per rilanciarle la Regione prevede un investimento di 21 milioni di euro e a beneficiarne saranno in primis le località termali, come Fiuggi, Viterbo e Tivoli.
A ciò si aggiunge un altro aspetto del turismo laziale, quello enogastronomico. Si è ribadita l’importanza che l’agriturismo e l’enogastronomia hanno per l’economia regionale e sottolineato il ruolo cardine che l’agricoltura multifunzionale può svolgere nello sviluppo di questo settore, nel quale, soprattutto nel Lazio, ci sono ancora ampi margini di crescita.
L’offerta termale si unisce quindi alle specialità e al patrimonio storico e artistico delle località laziali – gli antichi romani erano estimatori di questi luoghi di cui già conoscevano appieno le proprietà benefiche. Il sito web www.lazioterme.it, ponte tra utenti e strutture termali, è esplicito a riguardo: alle varie stazioni termali riunite per provincia, si aggiungono infatti informazioni su cultura, gastronomia e natura della regione.
Per avere un elenco completo, le stazioni termali sono: Viterbo, Orte (Viterbo), Cotilia (Rieti), Stigliano (Roma), Cretone (Roma), Tivoli (Roma), Ferentino (Frosinone), Fiuggi (Frosinone) e Suio (Latina).
In ognuna si può usufruire delle proprietà delle acque in cui – a seconda della fonte – sono disciolte diverse sostanze che permettono di agire contro differenti tipi di patologie. Per esempio le acque di Fiuggi, una delle più importanti fonti termali italiane, vengono usate per prevenire la calcolosi e per contrastare malattie metaboliche, ipertensione arteriosa e infezioni delle vie urinarie , e proprio nella cittadina è nato un Centro Studi dedicato a questo tipo di malattie.
L’acqua sulfurea, invece, di località come Suio o Viterbo, aiutano a curare le patologie della pelle e i dolori reumatici.
A ciò si aggiunge l’offerta di sempre diversi trattamenti benessere: dal peeling alle maschere per tonificare e ringiovanire la pelle, i fanghi.
Le Spa e i centri benessere aiutano, grazie anche agli ambienti rilassanti e lontani da inquinamento e stress metropolitano. Uno dei nuovi trattamenti, l’antroterapia, consiste nel rilassarsi all’interno di una grotta a contatto con la sorgente. L’ambiente caldo e umido provoca quindi una forte sudorazione con cui l’organismo espelle le sue tossine. Oltre a beneficiare di questa disintossicazione, il processo permette di rilassare la muscolatura.
Il settore si trova quindi con prospettive di crescita, facilitato anche dalla relativa indipendenza dalle logiche stagionali del turismo, in quanto una stazione termale si pone come meta appetibile in tutte le stagione con la sua offerta di benessere, arte, storia e cultura.
Le terme italiane, famose in tutto il mondo per l’efficacia dei trattamenti e per la bellezza paesaggistica in cui sono inserite,sono diventate negli ultimi anni la punta di diamante del sistema ricettivo di regioni come la Puglia e la Toscana.
Il turismo costituisce un settore essenziale per la crescita economica del territorio laziale, ma le attività dovranno avere come stimolo principale la precisa volontà di raccontare questa regione, coniugando il valore delle tradizioni alla necessità di un reale ammodernamento e di una efficace capacità di innovazione.
L’obiettivo deve essere quello di riuscire a promuovere la cultura dell’ospitalità e dell’accoglienza, attraverso un ripensamento della concezione del benessere per permettere al turista, ma anche agli stessi residenti, di fruire in maniera coinvolgente e personalizzata delle bellezze di cui sono ricche le province ed in particolar modo poter soddisfare, attraverso una vera e propria conoscenza emozionale, quel bisogno di comprensione della stessa identità dei luoghi come oasi di salute,relax e benessere.
Alessandro Mengoni