Aprilia in Prima Linea e l’albero di Natale di ferro, una “coscienza ambientale” ideologica. Di seguito il comunicato del presidente APL Sabrina Esposito Montefusco:
“E’ proprio vero che al peggio non vi è mai fine. Quando credevamo che il senso del ridicolo e la decenza, imponessero all’Amministrazione Terra di terminare la propria fallimentare politica in tema di ambiente e tutela del territorio invertendo la rotta, abbiamo appreso che quest’anno vedremo anche l’albero di Natale di ferro, e per giunta il 13 dicembre in spregio alla tradizione che vede l’8 come la data predestinata. Ovviamente, tutto ciò è fatto per “coscienza ambientale” poiché è sbagliato tagliare gli alberi e soprattutto per contenere i costi, visto il periodo di crisi. Ci permettiamo di far notare, come la nostra città si appresti a eseguire centinaia di tagli di alberi e che nel frattempo non si sia nemmeno presa in considerazione l’idea di piantarne altri se non altro, per compensare le emissioni inquinanti provenienti dai vari siti presenti sul nostro territorio. Inoltre, si evidenzia come il Comune di Aprilia sia inadempiente verso la legge
che obbliga le Amministrazione a piantare un albero ogni bambino nato o adottato in città.
Per quanto concerne l’aspetto legato al risparmio, ci si fa notare come quest’opera sia “dono” di un istituto bancario della città. Non era meglio che la banca pensasse a fare il proprio mestiere sostenendo gli imprenditori della zona, oppure utilizzasse quei soldi per opere di sostegno alla popolazione indigente? Se proprio vogliamo risparmiare, sarebbe opportuno sfruttare l’iper-attivismo dell’Assessorato ai Lavori Pubblici e al contempo il letargo dell’Assessorato all’Ambiente – ormai relegato all’angolo grazie alla propria fallimentare attività – per accorpare tutto in un unico centro di spesa e risparmiare un Assessore. Questa smania di voler sorprendere a tutti i costi, innovare a sproposito, condita dalla solita pelosa ipocrisia finto ambientalista, è divenuta ormai intollerabile. Aprilia in Prima Linea è dell’avviso che, giacché si vuole fare qualcosa di concreto per il disastrato ambiente della nostra città, si prenda in considerazione l’idea di procedere alla realizzazione di un bosco artificiale di quantomeno 5.000 alberi veri! Inoltre, è arrivato il momento di prendere atto della necessità di creare una commissione d’indagine su tutti i siti inquinanti presenti sul territorio, soprattutto alla luce dei dati forniti Enas Lazio nel suo studio coordinato con il Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, nel quale è chiaramente espresso come ci sia una correlazione diretta tra morti per tumore e altre malattie respiratorie, e la presenza di siti legati alla lavorazione dei rifiuti. Ci auguriamo vivamente che sotto “l’albero di ferro” gli apriliani si trovino un bel regalo, ossia le dimissioni in massa di una Giunta incapace di curare l’ambiente e la salute di questo territorio.”
Melania Orazi