Si è tenuto giovedì 11 Dicembre a Campo Verde l’incontro dei Comitati di Quartiere; un incontro avvenuto in attesa di poter incontrare l’assessore Civita della Regione Lazio.
E’saltato, infatti, per la seconda volta, l’incontro con l’assessore alle Politiche del territorio, Mobilità, Rifiuti della Regione Lazio, poiché quest’ultimo è stato convocato dalla Procura di Latina come persona informata sui fatti che hanno portato agli arresti nel gruppo Indeco e Green Holding e ad alcune autorizzazioni rilasciate alle società che gestisce parte della discarica di Borgo Montello.
Per i vari comitati locali non è rimasto altro che incontrarsi comunque per fare il punto della situazione.
Sono pronti e organizzati per difendere il territorio i Comitati dei comuni di Aprilia, Latina, Cisterna, Nettuno, Velletri, Pontinia. “Siamo ben strutturati e organizzati per difendere il territorio dai vari progetti incompatibili, oltre che superflui e quindi ancora più pericolosi per l’agricoltura di qualità, l’economia, l’ambiente e la salute”, dicono in un loro Comunicato Stampa sul Social Network. “Sono molte le mancate risposte e spesso sono tanti anche i documenti negati riguardo agli impianti soggetti alla Direttiva Seveso perché a rischio di incidente rilevante. La mancata tutela, informazione sulla salute pubblica e sulla prevenzione hanno portato a temuti incidenti (come le vittime dentro la Kyklos), avvelenamenti del territorio e delle falde, attraverso emissioni moleste e dannose”.
Non manca una velata denuncia a chi si dovrebbe occupare di difendere e salvaguardare il territorio. “Non è un caso che le normative regionali del Lazio siano, per esempio, le più permissive in Italia per le centrali a biogas per le quali, guarda caso Legambiente è in società con le centrali riconosciute inquinanti dall’Arpa Lazio e che un esponente di Legambiente sia in maggioranza con Zingaretti. Così come non è un caso che nella regione Lazio manchino o siano scaduti e non attuali il piano dei rifiuti ed energetico.
Le censure e le sanzioni della comunità europea riguardano le discariche come gli impianti Tmb nel Lazio. Allo stesso modo gli arresti, i sequestri dei quattro maggiori gruppi della gestione dei rifiuti in Italia, hanno sempre interessato la gestione dei rifiuti o le società che lavorano e operano nel Lazio e in provincia di Latina.
Inchieste che spesso hanno portato ad arresti, iscrizione nel registro degli indagati o persone informati nei fatti ex presidenti, assessori, consiglieri e funzionari della Regione Lazio che avrebbero favorito, secondo l’accusa, sistemi malavitosi nella gestione dei rifiuti. I comitati locali, nonostante le notizie che arrivano dai palazzi della politica romana siano sempre più gravi vogliono dare fiducia e l’occasione alla Regione Lazio di voltare pagina, annullando, oltre alla gare di appalto sospetti, anche tutte le autorizzazioni sospette in materia di rifiuti. Questo, qualora la giunta Zingaretti decidesse di attuarlo, sarebbe un segnale importante per restituire fiducia verso le istituzioni”.
I Comitati di Quartiere non perdono la speranza di una prossima convocazione con l’assessore Civita; l’obiettivo è quello di trovare insieme una soluzione allo stato caotico nei rifiuti e nell’energia. Lo scopo dei Comitati non è solo quello di raggiungere la differenziata in almeno il 65% di tutta la regione entro il giugno 2015, ma anche quello di sospendere tutti i progetti diversi dalla differenziata.
A.M.