In genere le prime avvisaglie di un’artrosi dell’anca (coxartrosi) si manifestano all’età di 60-65 anni. A volte coinvolge anche chi ha 35-40 anni ma vi deve essere una predisposizione. Infatti l’eziologia, ossia la causa scatenante, può essere primaria, o secondaria a malformazioni congenite non riconosciute nei primi mesi di vita (displasia dell’anca), patologie dell’adolescenza, traumi articolari da incidente, sovrappeso e turbe posturali che alterano il carico sul bacino e sulle anche.
Da sottolineare che l’anca può esser colpita oltre che da degenerazione della cartilagine, ossia artrosi, da infiammazioni delle borse sinoviali che sono ad essa adiacenti, o contratture permanenti di alcuni muscoli stabilizzatori del bacino e della postura come il piriforme ed il grande psoas; situazioni queste che possono simulare un dolore da coxartrosi.
Tutte queste patologie potranno manifestarsi con dei segni e dei sintomi che andranno esaminati e decifrati. La persona potrà lamentare un dolore inguinale (simil fitte) o nell’area della natica; oppure un dolore anteriore alla coscia o isolato al ginocchio che può esser confuso e curato come fosse un problema locale. Dolore che può aumentare alla notte, esaltarsi se si dorme sul fianco, o aumentare durante la deambulazione o la corsa, costringendo la persona a fermarsi per qualche minuto e creando una zoppia.
Spesso la diagnosi arriva dopo aver fatto una Rx del bacino e delle anche o, in alcuni casi, è necessario eseguire una RMN che esamina anche i tessuti molli. E’ da sottolineare che questi esami strumentali vanno prescritti su una base di sintomi clinici precisi, poiché sono inutili se si è di fronte ad una persona con contratture dei muscoli posturali e dei legamenti del bacino valutabili semplicemente con la visita posturologica e osteopatica.
L’osteopata affianca alla valutazione posturale anche dei test clinici e palpatori in cui percepirà tensioni e rigidità muscolo tendinee e articolari anomale.
Le articolazioni esaminate dovranno essere non solo quelle del bacino e dell’anca; spesso la causa predisponente della patologia dolorosa è da ricercare in una caviglia poco mobile da anni (esempio per una distorsione mal curata) o per una condizione di rachide lombare e dorsale che ha perso dinamicità e flessibilità articolare che condiziona le attività di vita quotidiana e crea adattamenti anomali.
Nei casi di grave coxartrosi l’unica soluzione è la protesi artificiale; col trattamento osteopatico si possono prevenire tali situazioni o comunque ritardare nel tempo l’intervento chirurgico.
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