Continuano le problematiche ad Aprilia legate ai rifiuti. La denuncia dei cittadini, sulle condizioni sui cui versano alcune strade da quando è iniziata la raccolta differenziata, è immediata, sia sui social network sia sui media. Molte zone della città, dove il porta a porta è entrato già in vigore, sono delle vere e proprie piccole discariche a cielo aperto a causa di alcuni cittadini irrispettosi, sia della legge che dell’ambiente.
Il degrado, ambientale e urbano, in cui versa ormai il territorio lascia non poco di stucco anche l‘assessore all’Ambiente, Alessandra Lombardi. “Non riesco a comprendere perché alcuni padri di famiglia della medio-borghesia, sia del Comune di Aprilia e sia dei Comuni limitrofi, non solo non riescono a fare la raccolta differenziata ma escono ad orari improbabili con la macchina per gettare i rifiuti per strada”. A lasciare ancora più stupita l’assessore all’Ambiente è che il progetto di educazione alla raccolta differenziata è “stata un vero successo per quanto riguarda il popolo ROM, nonostante le differenze culturali”. Nonostante le difficoltà riscontrate finora, l’assessore all’Ambiente non si arrende; infatti, per combattere questa situazione critica, l’Amministrazione Comunale ha istituito la figura dell’Ispettore Ambientale. Questo corpo è composto da 40 volontari e avranno il compito di vigilare sul territorio. Il regolamento verrà approvato per i primi di Febbraio in Consiglio, il corso inizierà nei primi giorni di Marzo e ad Aprile dovrebbero essere già operativi.
Nel frattempo, per combattere il degrado dilagante, la soluzione all’assessore sembra chiara: più controlli e più sanzioni in caso di reato. Per questo motivo, insieme al corpo dei Carabinieri, si sta attivando per l’installazione di telecamere di sorveglianza sul Territorio Apriliano. “Il maggiore controllo è solo il primo passo. Per invertire questa tendenza di gettare i rifiuti per strada bisogna partire dalle basi: più educazione sull’argomento. Soprattutto nelle scuole”.
Assia Manfredino
Concordo col fatto che occorre cominciare dalle scuole.
nelle scuole andrebbero messe anche delle campane per la raccolta(differenziata e indifferenziata) a benefício di chi, per un motivo o per un altro, non può farla dive risiede.
In questo modo I genitori possono
Insegnare ai figli il modo giusto di smaltire quello che non ci serve più.