Viaggio in un Mondo chiamato: INDIA
Maria Teresa di Calcutta diceva: “l’India brucia come l’Inferno, ma le sue anime sono belle e preziose…”
CadillacTrip.it in Viaggio verso una meta non semplice da vivere a 360 gradi, una meta affascinante ma al tempo stesso molto distante dal nostro modo di vivere: Destinazione INDIA.
Mercoledi 11 Agosto un volo Air India ci porta a Mumbai, la città più ricca e occidentalizzata dell’INDIA, ma l’impatto è stato subito ‘devastante’. Mumbai ci appare una città caotica, povera e soprattutto molto sporca; una folla incredibile di persone percorre ogni via della città, tanti girano a piedi o trascinano cose su carretti, guidano come pazzi, suonano perennemente il clacson e urlano.
Insomma l’India è il caos ma va vissuta e noi siamo pronti per immergersi nel loro Mondo.
A Mumbai visitiamo il quartiere Colaba con l’imponente Gate of India e passiamo un giorno intero all’interno delle SLUM (baraccopoli). Grazie ad una guida locale siamo riusciti a spingerci all’interno della zona più povera della città e a capire come vive veramente la gran parte della popolazione. A Mumbai, città dei contrasti, i prezzi delle abitazioni o semplici stanze sono proibitivi rispetto ai salari medi che faticano a raggiungere i 100 euro al mese. Così in molti si trasferiscono nelle baraccopoli che nella sola Mumbai ospitano 9 milioni di persone.
Dopo solo 2 giorni lasciamo Mumbai per raggiungere il nord dell’India ed arrivare nella città venerata dagli Induisti: Varanasi.
In India tutte le strade conducono a Varanasi la città santa per eccellenza dell’Induismo, una delle più antiche città del Mondo, ma soprattutto l’anima spirituale dell’India.
Arrivati a Varanasi sistemiamo le valigie in hotel e a piedi ci dirigiamo subito verso il Gange, linfa vitale di questa città e simbolo di sacralità.
La religione induista narra che le acque del Gange scesero dal cielo, provenendo direttamente dai piedi del dio Vishnu e Shiva per proteggere la terra si frappose con la propria folta capigliatura facendo da barriera.
Il Gange è probabilmente il fiume più sporco e inquinato di tutto il Globo ma nonostante questo tutta la vita della città si svolge lungo le sue sponde con migliaia di pellegrini che si affollano sulle alte scalinate.
A Varanasi si viene per morire perché solo morendo qui si raggiunge prima il Nirvana.
La cerimonia funebre prevede la cremazione in grandi cataste di legno il cui fuoco è acceso tramite una fascina e mantenuto per ore grazie ad un particolare burro chiamato ghi che crea un fumo denso. Alla fine del rituale, vengono raccolte le ceneri e versate nel Gange.
Ma non tutti vengono cremati, i bambini, le donne incinte e chi è morto in circostanze particolari, ritenuti particolarmente puri, non vengono cremati, ma sono gettati direttamente nella Gange e per questo motivo è facile incontrare corpi senza vita navigando il fiume.
Lasciamo Varanasi esausti sia fisicamente che mentalmente per proseguire il nostro Viaggio . Dalla stazione di Varanasi prendiamo un treno notturno che in 12 ore ci porta ad Agra la città del meraviglioso Taj Mahal.
Mentre ci avviciniamo alla città riusciamo a vederlo alle spalle e già rimaniamo incantati dalla sua bellezza ma rimandiamo la visita al giorno seguente perché merita di essere visto all’alba per godere della migliore luce.
Agra non è solo il Taj Mahal ma è una delle città più visitate dell’India grazie ad esso, una delle meraviglie del Mondo e simbolo di tutta la nazione.
La città è stata nel passato la residenza degli imperatori Moghul che fondarono la dinastia Babur.
Il Taj Mahal viene considerato da molti il monumento simbolo della bellezza dell’amore eterno perché fu costruito dall’imperatore Shahjahan in memoria della moglie.
L’imponente complesso è immerso in un magnifico giardino ornamentale dove ogni aspetto è stato curato nei minimi dettagli.
Decidiamo di visitare il Taj Mahal all’alba perché con le prime luci del mattino assume una bellezza particolare grazie alla luce riflessa dalle splendide mura di marmo bianco.
I disegni e le tantissime pietre intarsiate lo rendono un’opera unica in tutto il Mondo.
E’ importante ricordare che il Taj Mahal è chiuso di Venerdì.
Proseguiamo visitando un’altra stupenda attrazione di Agra è il Forte costruito tutto in arenaria rossa nel 1654 come base militare strategica e residenza imperiale.
Visitando il Forte è possibile ammirare molti scorci inediti del Taj Mahal. Se si visitano le due attrazioni nello stesso giorno si ha diritto ad uno sconto nei ticket di ingresso.
Dopo solo 48 ore ci spostiamo in treno verso la nostra ultima meta, è il momento di Nuova Delhi.
Solo due ore di treno ci portano nella grande e caotica capitale dello stato indiano, una tra le più grandi e popolose città con oltre 12milioni di abitanti nella sola area metropolitana.
Delhi è piena di contraddizioni, a volte divertenti e folkloristiche, nel bene e nel male, con problematiche e differenze legate alle condizioni sociali di molti abitanti.
Non sarà difficile rimanere scioccati dinnanzi a qualcosa, ma questa è l’India, Paese molto distante dallo standard europeo ma al tempo stesso meraviglioso e colorato dove nulla è scontato.
Nuova Delhi è strutturata su due viali principali,Janpath e Rajapath.
Rajapath significa “viale dei Re” e si estende in direzione est-ovest, dall’India Gate al palazzo presidenziale. È un viale grande con doppie file di alberi che fanno da sfondo alla grandissima parata militare che si tiene ogni anno il 26 gennaio in occasione della festa della Repubblica.
Janpath invece significa “Viale del Popolo” e va da Connaught Circus (una piazza immensa a forma circolare racchiusa in una doppia fila di archi) fino ad incrociare Rajapath all’altezza del museo nazionale.
Partiamo alla scoperta di Delhi visitando la città vecchia con il famoso Red Fort, uno dei complessi più importanti dell’India che il suo interno racchiudeuna gran parte di storia indiana, e la grande moschea jama Masjid.
La JamaMasjid è il più grande luogo di culto islamico di tutta l’India e tra i più imponenti dell’Asia. Ospita fino a 25.000 fedeli ed è seconda per dimensioni soltanto a quella di Istanbul.
Anche se l’architettura rispecchia le antiche leggi e tradizioni arabe, molti elementi di arte Moghul sono stati apportati a questa Moschea.
Questa fusione di stili, insieme al marmo rosso a richiamare il Red Fort che si erge davanti, rende la moschea perfettamente inserita nella spiritualità indiana.
Da non perdere anche l’India Gate che fu eretto Edwin Lutyens per commemorare i soldati indiani caduti nel corso della I guerra mondiale. La pietra inaugurale fu posta il 10febbraio 1921 dal duca di Connaught. Misura 42metri di altezza ed ha la forma di un arco di trionfo. Sotto l’arcata una tomba in marmo nero rappresenta il Milite, su ogni lato c’è la scritta”Amar Jawan” (Il guerriero immortale)rigorosamente in oro mentre, sulle pareti esterne dell’arco sono incisi tutti i nomi dei caduti.
Visitiamo, poi, anche la parte sud della città ammirando il Mausoleo di Humayunche è stato riconosciuto dall’UNESCU e parte dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità, il Qutb Minar che con i suoi 72,5 metri di altezza è il più alto minareto in mattoni del Mondo e il moderno Lotus Temple.
Lotus Temple è una delle principali attrazioni della capitale indiana, rappresenta il fiore nazionale indiano ed è il simbolo di meditazione,pace e tranquillità.
Il tempio è aperto ad ogni tipo di fede ed è caratterizzato da un’architettura moderna con
struttura in marmo, cemento e dolomite.
Maria Teresa di Calcutta diceva: “l’India brucia come l’Inferno, ma le sue anime sono belle e preziose…”
E’ vero, l’India è il caos, un Paese in via di sviluppo ma troppo povero, mille contraddizioni ma al tempo stesso un popolo vivo e solare. Ci siamo immersi nel loro Mondo per capire e ‘sentire’ le differenze, abbiamo guardato dentro gli occhi grandi dei bambini e abbiamo visto speranza e serenità che non può essere capita dal nostro frenetico modo di vivere.
Credo che non si possa mai essere pronti per l’INDIA… un Mondo troppo distante dal nostro, un viaggio che ti prende l’anima per la povertà vista e ti distrugge fisicamente/psicologicamente per lo sporco e le condizioni igieniche di gran parte dei luoghi visitati.
Torniamo dall’INDIA esausti ma consapevoli di aver vissuto un’esperienza unica…un viaggio che ci ha aperto gli occhi al Mondo…
Namasté India