Racconto di Viaggio a Minsk
Città immacolata, pulitissima e apparentemente molto ricca
Per chiudere al meglio il 2011 abbiamo deciso di fare un viaggio particolare, in una Nazione di cui non sapevamo molto e ci siamo detti: perché non scoprirla? Bielorussia e Minsk stiamo arrivando.
Da Roma non esistono voli low cost per Minsk, quindi un volo Ryanair ci ha portato a Vilnius e poi in macchina 182 km per arrivare a destinazione.
La Bielorussia non fa parte della comunità europea e per questo motivo è stato necessario fare il visto presso l’ambasciata bielorussa a Roma e chiedere all’hotel, prenotato dall’Italia, una lettera di invito in russo e in carta intestata. Insomma non è stato semplice ma non è tutto… se volete vedere Minsk dovete essere pronti anche a lunghe attese (fino a 6 ore) alla frontiera con la Lituania.
Nel nostro caso solo 3 ore per entrare in Bielorussia e ben 6 in uscita! Assurdo, stancante e complicato (parlano poco e male l’inglese) ma è stata un’esperienza unica che, essendo ‘malati’ di viaggi e di nuove esperienze, rifaremo e consigliamo!
Prima di partire abbiamo chiesto la guida di Minsk in una delle più famose librerie di Roma e la commessa ci rispose: “ma che cos’è Minsk?”
“Ma come? Minsk è la capitale della Bielorussia e vorremmo una guida per visitarla”.
Risultato? Nessuna guida disponibile e neanche su ordinazione.
Perplessi e scioccati abbiamo capito che forse era davvero una meta strana.
Alla fine della II guerra mondiale Minsk era solo un cumulo di macerie. Anziché ricostruirla il governo preferì raderla al suolo e ridisegnarla da capo con ampie vie e vaste piazze contornate da palazzi imponenti improntati ai canoni del Realismo Socialista di Stalin.
Oggi, quindi, appare come una città immacolata, pulitissima e apparentemente molto ricca. Un gioiello architettonico, ampi spazi verdi, locali alla moda, macchine lussuose e piena di ragazzi e ragazze vestite con capo delle migliori marche.
Insomma esattamente il contrario di qualsiasi immaginativo collettivo, siamo rimasti sorpresi perché sinceramente ci aspettavamo il classico stile decadente sovietico con tanta povertà.
Iniziamo la visita di Minsk dal viale principale, viale Nezavisimosti (viale dell’Indipendenza), un’arteria di 11 km che ha origine nei pressi della stazione ferroviaria e della piazza dell’Indipendenza (Ploshchad Nezavisimosti) dedicata a Lenin in fase di costruzione.
Questa grande piazza è circondata di maestosi palazzi, l’università e la famosa chiesa dei Santi Simone ed Elena in caratteristici mattoni rossi.
Sotto la piazza si sviluppa un centro commerciale di ben tre piani.
Passeggiando per il viale dell’Indipendenza s’incontra la sede dei servizi segreti (KGB) con un immenso portale in stile tempio corinzio, il palazzo della Repubblica, adibito a sala dei Concerti, e il museo della Storia della Guerra Patriottica che si affacciano sulla piazza dedicata alla Rivoluzione di Ottobre, il cuore politico di tutta la nazione.
Proseguendo visitiamo il circo di Stato con spettacoli giornalieri, molto visitato in Bielorussia, e di fronte il giardino Yanka Kupala con l’omonimo museo letterario.
Attraversando il ponte sul fiume Svisloch si apre la piazza della Vittoria (Ploshchad Peramohi) con al centro un obelisco risalente al 1954 e ai cui piedi arde una fiamma eterna accesa da quando fu costruito.
Dalla piazza Vittoria proseguiamo in via Kamunistychnaja dove incontriamo, al civico 4, il condominio dove visse alla fine del 1959 Lee Harvey Oswald, il presunto omicida di John Fitgerald Kennedy.
Ci spostiamo poi nel Quartiere della Trinità (Troitskoye Predmestie) che si sviluppa su un’ansa del fiume e che rappresenta il quartiere medievale di Minsk. Per la sua particolare architettura è ad oggi la zona più frequentata dai pochi turisti per via dei numerosi bar, caffè, ristoranti e interessanti attrazioni.
Visitiamo qui la chiesa di Santa Maria Maddalena risalente al 1847 caratterizzata da un grande campanile ottagonale, il monumento ai caduti dell’Afghanistan e l’Isola delle Lacrime (Ostrov Slyoz).
Minsk potrebbe sembrare una città fredda e monotona ma in realtà è completamente l’opposto. Con il calar del sole la città si accende, le luci di bar e delle discoteche illuminano le principali vie della città.
La vita notturna è frenetica e spesso inizia in uno dei numerosi bar fashion della città per poi concludersi in una delle numerose discoteche aperte fino a tarda notte.
Insomma Minsk è un città con poche attrazioni da visitare ma molto molto bella, da vivere a 360 gradi sia di giorno che di notte. Continuiamo a chiederci perché il turismo italiano propone sempre le stesse mete, purtroppo sappiamo la risposa ma speriamo che in un breve futuro ci sia più voglia di scoprire nuove destinazioni, nuovi modi di vivere che potranno solo stupirci e far capire veramente cosa vuol dire viaggiare!
Dopo due giorni intensi lasciamo Minsk in direzione di Vilnius, ma questa è un’altra storia.
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