E se i tessuti diventassero interattivi? La moda del futuro diventa digitale: gadget tecnologici, sensori e bluetooth al centro dell’attenzione dei ricercatori del Design Research Lab, la facoltà dell’Università delle Arti di Berlino. Alla Fashion Week di Berlino, conclusasi recentemente, hanno presentato alcuni esemplari di questo rivoluzionario business della moda. Le innovazioni tecnologiche ora, infatti, si sperimentano sui capi d’abbigliamento, creando tessuti non convenzionali, nuovi materiali, un vero e proprio incontro di artigianato e tecnica.
Possiamo dire addio quindi a tailleur, pantaloni e magliette tradizionali: nei laboratori della capitale tedesca sono nati i guanti per curare la tendinite, il cappello con navigatore incorporato che viene in aiuto di chi non ha senso dell’orientamento, la sciarpa di lana dotata di altoparlante wireless per la musica. Questo è il design del domani.
Si tratta di prodotti, ad oggi ancora non commercializzati, che portano anche benefici in campo medico e sociale, che stanno raggiungendo sempre maggior consenso.
Nato quattro anni fa, il DRLab sviluppa progetti di ricerca con l’obiettivo di coprire il divario fra le innovazioni tecnologiche e i bisogni degli utenti: da questa idea nascono i tessuti intelligenti, integrati con pc, applicazioni, dispositivi mobile e navigatori satellitari.
Venti ricercatori stanno studiando il rapporto dell’uomo con la tecnologia per mettere questa al servizio del l’utente. Per questo la tecnica deve restare in secondo piano, agevolandoci, ma senza controllarci. È la stessa filosofia alla base del car-sharing: il rapporto fra tecnica e utente è funzionale, non emotivo.
Alcune delle tecnologie sviluppate hanno un specificatamente carattere sociale: creazioni per persone con handicap, come non vedenti e udenti. Un esempio sono i guanti dotati di sensori sul lato del palmo della mano con le lettere dell’ alfabeto, in grado di comunicare con l’esterno, per non parlare dei guanti speciali per la tendinite, una sorta di tutore fra mano e avambraccio. Nel dettaglio scopriamo che nel tessuto è imbastito un braccialetto di pelle con chip di metallo e una lampadina per misurare il polso: se l’articolazione è sotto stress il dispositivo emana un segnale luminoso. La direttrice Gesche Joost, fra l’altro consulente del governo per il digitale, ha sottolineato il grande potenziale per la medicina dell’ invenzione. Arriviamo poi al cappello con navigatore incorporato: indicando sullo smartphone l’indirizzo, il cappello riceve tramite bluetooth i dati necessari. Per segnalare svolta a destra o sinistra, la falda vibra.
Ascoltare musica senza cavo con una sciarpa di lana: anche questo è possibile. Si avvolge l’accessorio e le note risuonano alle orecchie. Creata anche una coperta dotata di un meccanismo che permette di memorizzare l’altezza in cui la si vuole arrotolarla, utile ad esempio nel caso di persone anziane o con scarsa mobilità.
L’industria dell’abbigliamento tecnologico non è una novità e in Germania ha registrato lo scorso anno un fatturato di 470 milioni di euro. A Berlino, patria per eccellenza delle start up, sono tante le imprese che si interessano al settore e tengono gli occhi puntati su questo segmento del mondo del fashion e sui progetti del Design Research Lab.
Melania Limongelli