Sgominata una banda di usurai, liberi di muoversi nel territorio. Il Si.P.Pe., Sindacato di Polizia Penitenziaria, si complimenta con la procura di Velletri, il Nic (Nucleo Investigativo Centrale) della Polizia Penitenziaria, il Comandante del Carcere e i Carabinieri di Velletri per il successo ottenuto sull’operazione eseguita.
La Procura di Velletri, infatti, ha effettuato un indagine all’interno della casa circondariale, scoprendo così un 35enne Romano che dava ordini agli usurai direttamente dal carcere. E’ stato recuperato anche il telefono incriminato, da dove venivano effettuate le chiamate.
Il pregiudicato si è aggiudicato, quindi, una nuova custodia cautelare. Sono agli arresti anche i due complici esterni.
Il Si.P.Pe. coglie l’occasione per denunciare la carenza di personale di Polizia Penitenziaria nonchè la necessità di modernizzare i sistemi di sicurezza, molti dei quali non a norma e potenzialmente nocivi per la salute dei lavoratori. “Il carcere di Velletri non è nuovo ad episodi che hanno portato al ritrovamento di diversi telefoni cellulari e pertanto – dichiarano i sindacalisti del Si.P.Pe. di Velletri, Carmine Olanda e Ciro Borrelli- questa frequenza potrebbe essere il sintomo di una falla nel sistema“.
Il Sindacato ha più volte chiesto alla Direzione del Carcere e al Dipartimento di fornire al personale di polizia penitenziaria idonei strumenti per evitare l’introduzione di telefoni e comunque di oggetti non consentiti dal regolamento.
A.M.