Cellulite, la soluzione è una dieta “acidificante”
La novità emersa al Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica che si è svolto a Roma.
Care amiche, ad essere interessate dalla cellulite siamo 2,5 donne su 3, cioè 24 milioni circa di donne. Le cause della detestata buccia d’arancia, sono molteplici: ci può essere un’insufficienza veno-linfatica, un aumento (ma anche una riduzione) del grasso, una fibrosi, un disturbo metabolico (resistenza insulinica, problemi tiroidei). Questi sono i dati emersi XXXIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica che si è svolto a Roma qualche giorno fa.
Innanzi tutto un passo fondamentale per combatterla è capirne le cause profonde, questo inestetismo, come gli altri, al di là dell’aspetto estetico è un messaggio che ci sta dando il nostro corpo: qualcosa non funziona come dovrebbe.
Una semplice dieta potrebbe davvero risolverci il problema della cellulite?
A quanto pare sì, come ci spiega esaurientemente il dott. Pier Antonio Bacci, professore di Medicina estetica presso l’Università di Siena: “Gli adipociti innescano uno stato infiammatorio a cui si associa un processo di acidificazione dei tessuti. È opportuno quindi, per iniziare qualsiasi trattamento, uno schema nutrizionale per deacidificare i tessuti, aumentando frutta, verdura e legumi, rispetto a carni, zuccheri e dolci. Se le seconde urine del mattino sono acide, si può aggiungere dei farmaci a base di bicarbonato alla sera (dopo consiglio del medico di famiglia).
I primi due-tre giorni sono a base di frullati di frutta o di verdura; seguiti da 5-6 giorni di alimentazione senza glutine; poi si ricomincia a mangiare per 15-20 giorni carboidrati a pranzo e proteine la sera, mantenendo la proporzione di 60% alimenti alcalinizzanti (frutta, verdura e legumi) e 40% di acidificanti (carne, dolci, carboidrati)”
Il professor Bacci precisa che non si deve parlare di dieta ma di un semplice schema nutrizionale depurativo utile per iniziare qualsiasi trattamento per de-acidifcare i tessuti, aumentando frutta, verdura e legumi, rispetto a carni, zuccheri e dolci. Alla dieta si associa l’assunzione di bustine di bicarbonato di sodio, potassio e magnesio per ridurre ulteriormente l’acidità dei tessuti. Infine è necessario bere 2 litri di acqua al giorno, acidula durante i pasti e a pH verso l’alcalinità (sopra 5,8-6) lontano dai pasti. Gli alimenti alcalinizzanti permettono di depurare l’organismo e ridurre l’infiammazione del tessuto adiposo Non esiste una terapia unica o miracolosa, un trattamento integrato che segue un imperativo: prima depurarsi.
La dieta messa a punto dal dietologo va seguita per un mese.
Gli alimenti alcalinizzanti permettono di depurare l’organismo e ridurre l’infiammazione del tessuto adiposo. Fra le nuove terapie anticellulite presentate al congresso romano molte prendono spunto dalla medicina sportiva: magnetoterapia, tecarterapia, radiofrequenza, laser e infrarossi ad azione antinfiammatoria e contro la fibrosi dei tessuti.
Infine i massaggi manuali e meccanici: linfodrenaggio ed endermologie, mesoterapia e carbossiterapia per trattare le fasi avanzate di cellulite dolorosa, ridurre l’edema e l’insufficienza venosa.