Nelle ore successive alla conferenza stampa del consigliere SEL Carmen Porcelli in merito agli studi epidemiologici legati al territorio di Aprilia (qui il servizio), il segretario di APL, Emanuele Campilongo, commenta duramente le azioni della Giunta in merito all’ambiente, senza esentare nessun membro della politica apriliana.
“La giusta polemica in atto sulla scandalosa condotta dell’Amministrazione Terra in merito all’indagine epidemiologica in corso costata soldi pubblici, appare sempre più una vicenda simile alla tela di Penelope che non vede mai la luce, e alla fine finisce per aiutare chi è chiaramente in torto nei confronti della cittadinanza. Questo a causa della voluta cortina fumogena – mai allusione fu così azzeccata – alzata dall’Amministrazione fatta di promesse e nulla di più. Lo studio epidemiologico di cui giustamente si reclamano i risultati, è comunque non fondamentale per evidenziare lo stato emergenziale in atto. I dati già in possesso riguardanti lo studio di Ares Lazio e dell’Arpa, oltre che quelli sull’inquinamento da arsenico delle acque, mettono alla luce come sia in atto un lento e progressivo “inquinamento a norma di legge” frutto di un mix di fattori inquinanti. Questo esplosivo cocktail di fattori inquinanti, che vanno dall’acqua a quello elettromagnetico, passando per quello prodotto dalle centrali legate al ciclo dei rifiuti e alla produzione di energia a quello dei terreni e falde acquifere, ha già evidenziato dati “fuori media” in tema di morti per tumore e malattie respiratorie a meno che non si abbia la faccia di tosta di tirare in causa il “caso”. La politica della Giunta Terra in tema di ambiente è semplicemente vergognosa e su di essa pesa come un macigno la responsabilità di tale situazione, ma anche il resto della politica di Aprilia ha la responsabilità di essersi girata dall’altra parte quando c’era da coinvolgere gli esponenti di peso dei singoli partiti arrivati poi nelle stanze del potere anche grazie ai consensi raccolti nella nostra città“.
Campilongo poi conclude: “Per questo chiediamo di scavalcare di netto il Comune di Aprilia e rivolgersi direttamente a livelli decisionali più alti come ad esempio la Regione o al Governo, attraverso parlamentari o dirigenti di prima fascia della politica che decide […] Non a caso, abbiamo spesso parlato di “seconda terra dei fuochi” riferendoci al nostro territorio, ed è per questo che abbiamo chiesto una moratoria di trent’anni sull’autorizzazione alla costruzione di nuovi impianti legati al ciclo dei rifiuti o comunque inquinanti sui quali finora nessuno si è espresso favorevolmente“.