“A chiunque sia capace di farsi eleggere Presidente non dovrebbe essere permesso di assumere l’incarico”
GGPA, Douglas Adams
Ho scelto di parlarvi di Guida Galattica per Autostoppisti perchè ci sono Giovedì molto simili a quelli in cui si sveglia il protagonista di questo primo romanzo di Douglas Adams (un genio, fatevelo dire!). Quei Giovedì in cui sei spossato, stanco, hai la testa a pezzi e c’è una ditta appaltatrice fuori casa ben decisa a trasformare il vostro nido in una super autostrada. Come se non bastasse, fuori dal vostro pianeta ci sono degli orrendi mostri spaziali, i Vogon, decisi a radere al suolo il vostro mondo per costruire una super strada spaziale.
“I Vogon sono una delle razze più sgradevoli della galassia; non sono cattivi ma insensibili burocrati zelanti con un pessimo carattere, sì. Non alzerebbero un dito per salvare la propria nonna dalla Vorace Bestia Bugblatta di Traal senza un ordine in triplice copia spedito, ricevuto, verificato, smarrito, ritrovato, soggetto a inchiesta ufficiale, smarrito di nuovo ed infine sepolto nella torba per tre mesi e riciclato come cubetti accendifuoco”
[Descrizione dei Vogon dal film di “Guida Galattica per Autostoppisti”]
Ecco, ci sono dei Giovedì che sono così. Poi ci sono delle sconcertanti Domeniche molto simili a questi Giovedì. Ed è proprio per questo motivo che per oggi ho deciso di recensirvi questo libro. Siamo tutti un pò Arthur Dent, cioè un pò sfigati e imbranati.
A salvare Arthur, dalla distruzione del pianeta, il suo caro amico Ford Prefect, che si rivela in realtà essere un alieno. E così ci ritroveremo con Arthur a fare gli autostoppisti nello Spazio, portando con noi solo un asciugamano, uno degli strumenti più utili per viaggiare nell’Universo.
“L’asciugamano è forse l’oggetto più utile che l’autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica: ve lo potete avvolgere intorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta, ci potete dormire sotto sul mondo deserto di Kakrafoon con le sue stelle che splendono rossastre, potete usarlo come vela di una minizattera…”
Nello spazio incontreremo tanti esseri (spiacevoli o non) come il Presidente dell’Universo, Trillian o Marvin e ci muoveremo grazie a un libro che è una sorta di grande Enciclopedia galattica, da cui trae il titolo il romanzo; la Guida Galattica per Autostoppisti appunto.
“In molte delle civiltà meno formaliste dell’Orlo Esterno Est della Galassia, la Guida galattica per gli autostoppisti ha già soppiantato la grande Enciclopedia galattica, diventando la depositaria di tutto il sapere e di tutta la scienza, perché nonostante presenti alcune lacune e contenga molte notizie spurie, o se non altro alquanto imprecise, ha due importanti vantaggi rispetto alla più vecchia e più accademica Enciclopedia.
Uno, costa un po’ meno; due, ha stampate in copertina, a grandi caratteri che ispirano fiducia, le parole NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO”.
Tutto il libro è narrato con uno stile di ironia e umorismo assurdo, non si può non leggere con il sorriso.
E forse, noi dovremo tutti prendere spunto dalla copertina di Guida Galattica e stare ben attenti a non farci prendere dal panico.
Buona lettura!