Le sorelle Bronte: i tre capolavori

La triplice recensione della settimana: i tre romanzi scritti da Charlotte, Emily e Anne Bronte

C’era una volta, tanto tempo fa, un Reverendo che viveva nello Yorkshire con la sua famiglia. Tra brughiere, giochi d’infanzia e lutti, le sue tre figlie riuscirono a creare dei capolavori letterali che ancora oggi conservano la loro fama. Sto parlando, ovviamente, delle tre sorelle Bronte: Charlotte, Emily e Anne.

Per la recensione della settimana ho deciso, non solo di parlarvi del mio romanzo preferito in assoluto, “Cime Tempestose”, ma anche dei capolavori delle sorelle Bronte in generale. Ho conosciuto i capolavori delle più grandi, Emily e Charlotte, nella prima adolescenza e separatamente. Solo in seguito, ho collegato la “parentela”.

Jane Eire

Di Jane Eyre ho visto prima il film. Nemmeno tutto ma solo la prima metà. La storia di questa ragazzina maltrattata dalla zia adottiva e i cugini, rinchiusa in una scuola di carità e la tragica morte per tubercolosi (la malattia di casa Bronte), mi ha letteralmente conquistata. Ero a casa di una ragazza più grande di me e il fatto che continuava a ripetermi quanto fosse bello il libro non ha fatto altro che affascinarmi ancora di più. Una volta a casa ho cercato di procurarmi la seconda parte del film e… la sua versione cartacea, ovviamente.
Jane Eyre è la storia di una ragazza orfana e “bruttina” (come ci raccontano tutti nel libro) cresciuta dalla zia con due cugine che sembravano uscite dalla fiaba di Cenerentola. La zia la addita come bugiarda e la porta in una scuola di carità dove assiste alla morte della sua più cara amica.
Jane cresce, diventa insegnante di questo Istituto e poi decide di mettere le ali e volare via. Trova lavoro come istitutrice della figlia adottiva di Mr. Rochester e da qui in poi la trama entra nel vivo in una delle storie d’amore più belle e bizzarre che siano mai state scritte. Il tutto in un clima gotico tra strane risate e avvenimenti notturni. Una storia d’amore dentro un giallo.

Cime Tempestose

Anche Cime Tempestose è molto gotico e riesce a racchiudere due generazioni. La storia è narrata da due punti di vista: quella della signora Dean e quella di Mr Lockwood.
Mr Lockwood ha affittato Thrushcross Grange, proprietà di Heathcliff. In una visita nella casa di Heathcliff conosce i bizzarri personaggi della casa: una ragazza bellissima, triste e scorbutica, un domestico anziano, bigotto e maleducato e uno strano ragazzo in cui è difficile capire da che ceto appartiene: i vestiti e i modi lo classificano come parte della servitù, la libertà che ha nella casa come padrone di casa.
Con l’aiuto della domestica, riesce a dormire nella casa di Heathcliff (chiamata Wuthering Heights, Cime Tempestose appunto). Infatti, fuori c’è una tormenta di neve e nessuno della casa sembra preoccupato per la sua incolumità.
La domestica lo porta in una camera con tantissimi libri appartenenti a qualcuno che si firma Catherine Linton, Catherine Heathcliff e Catherine Earnshaw. Leggendo i libri si imbatte in una sorta di diario dove fa la conoscenza di una bambina di nome Catherine e del suo amico Heathcliff, maltratti dal fratello di lei.
Nella notte, il fantasma della piccola Catherine cerca di entrare. L’urlo di terrore di Mr Lockwood fa precipitare nella stanza Heathcliff che cerca un contatto, non riuscendoci, con il fantasma della bambina.

Mr Lockwood torna a Thrushcross Grange e dalla signora Dean, la governante, si fa raccontare la storia di quella casa. Così, in un tuffo nel passato conosciamo la tormentata storia d’amore tra Heathcliff e Catherine, cresciuti come fratelli (Heathcliff era stato adottato dal padre di lei). Il fratello di Catherine, Hindley, odia il trovatello perchè lo considera un usurpatore dell’affetto paterno. Alla morte del padre, lo rilega nella servitù dove la distanza tra l’educazione di Catherine e quella di Hindley diventa abissale, nonostante i due continuano a volersi bene. L’amicizia di Catherine con un altro ragazzo di buona famiglia e la morte della moglie di Hindley cambiano le cose: Catherine (bella, giovane, egoista e viziata) accetta la corte di questo suo amico, Linton, mentre Hindley, nella disperazione del lutto diventa sempre più crudele e passa le notti a bere.

Una conversazione tra Catherine e la signora Dean porta Heathcliff alla fuga. Catherine, disperata per questa fuga, lo cerca sotto la pioggia, ammalandosi gravemente e diventando di salute cagionevole. Crescendo si sposerà con Linton e sarà appunto sposata quando Heathcliff tornerà nella sua vita per avere la sua vendetta su Linton e su Hindley.

La seconda parte della storia, sempre raccontata dalla signora Dean, racconta le vicende della seconda generazione ed è il continuo della vendetta di Heathcliff su Linton e Hindley anche sulla loro prole. Oltre che al riscatto della nuova generazione che riesce a trovare una serenità nonostante tutto.

Caratteristica principale di Cime Tempestose è che nessun personaggio è un eroe: hanno tutti i loro difetti… tra la cattiveria di heathcliff, l’egoismo di Catherine, i capricci di Cathy, il carattere debole di Linton o la rozzezza di Hareton (che era uno dei miei personaggi preferiti e la sua storia con Cathy mi è piaciuta tantissimo).

Questo è uno dei romanzi più belli che io abbia mai letto e che non smette mai di annoiarmi. Nemmeno alla centesima rilettura.

Agnes Grey

L’unico libro non famoso delle sorelle Bronte, la sorella quasi sconosciuta. Non ha la stessa forza e lo stesso vigore che trasmettono i primi due. Agnes Grey, nonostante tutto, è l’unico che odora un pò di adolescenza. Tra le righe e le parole si nota la spensieratezza e la freschezza della gioventà della più piccola delle sorelle Bronte. Agnes Grey è la storia di una ragazza che, per aiutare la famiglia, in difficoltà economica decide di accettare un lavoro come istitutrice e qui veniamo a conoscenza dei problemi educativi dell’alta borghesia dell’800 che persino le baby sitter di SOS TATA si sarebbero messe le mani nei capelli. Da una famiglia con dei bambini maleducati e cattivi cresciuti da genitori che non solo non badano a loro ma che tendono a giustificarli sempre dando la colpa alle educatrici e non a loro stessi a una famiglia con delle adolescenti dove l’apparenza è tutto e dove un matrimonio con qualcuno facoltoso è molto meglio di un matrimonio felice. Penso che Agnes Grey sia la dimostrazione che “ai miei tempi i giovani erano più educati” è un problema che si presenta in tutte le generazioni: da quella dell’ottocento fino ai nosri giorni. Non è una data di nascita a fare di un bambino un maleducato ma la svogliatezza del suo genitore.
Nonostante ciò Agnes riesce a trovare il suo lieto fine. Che non è un principe azzurro ricco e facoltoso. Il lieto fine è semplicemente l’uomo che ama e a fare un lavoro che non solo le piace ma che le permette di fare una vita dignitosa.

Se non avete mai letto nessuno di questi tre romanzi… correte in libreria a procurarveli. Subito.

Buona lettura!

 

di Assunta Manfredino

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