“Erba alta, incuria, sporcizia, giochi rotti, pericoli per i bambini. Questa è la situazione in cui versano molti parchi della nostra città“, sono queste le parole di Tiziano Anderlini, Coordinatore del Circolo Aprilia Centro.
Con l’arrivo dell’estate, tornano i problemi di degrado legati alle aree verdi cittadine. “Proprio in questi giorni– continua- con alcuni volontari siamo andati a fare un giro dei parchi pubblici per constatare lo stato in cui versano e per molti di loro l’impressione non è affatto buona. Diciamo che le zone verdi più curate sono quelle che insistono nel territorio di Aprilia Nord e centro, i parchi più frequentati della città come il Parco Friuli e il Manaresi, grazie al lavoro diligente dei comitati di quartiere, con un grado di pulizia e decoro elevati, però più ci si allontana da queste zone, più le competenze diventano amministrative e maggiore è il livello di abbandono. Non bisogna andare lontano, basta farsi un giro al centralissimo parco dei Mille per confermare quello che stiamo dicendo, viali dissestati, pali della luce con cavi elettrici a vista sostenuti da nastri adesivi, copertoni di camion e automobili buttati un po’ ovunque, deiezioni canine e in qualche caso anche umane, sporcizia che la fa da padrone“.
Il Circolo, raccoglie anche qualche testimonianza dei cittadini di Aprilia. “Questo Parco sembra, da anni – afferma infatti un residente- una causa persa è come se nessuno volesse fare perché c’è troppo da fare, un Parco del genere, in peno centro, che non ha nemmeno una giostrina“.
Ma il Parco dei Mille non è l’unica area verde completamente abbandonata a se stessa. “Andando un pò più lontano– prosegue Anderlini- raggiungiamo l’area verde tra via Monteverdi e via Toscanini e qui per fortuna c’è l’erba altissima che permette di coprire la sporcizia ma, di fatto, impedisce di utilizzare l’area; il nostro rapido giro finisce poi tra lo sconcerto del parco di Via Francia, tombini aperti con bambini nella vicinanza, oltretutto bambini che avrebbero voluto giocare a calcio nella campetto adibito allo scopo, ma dato che risulta inutilizzabile preferivano stargli alla larga, siepi incolte, erba alta, giochi divelti e lasciati li in abbandono, rami tagliati e buttati per terra. Proprio in questa zona, si trova poi il monumento dell’uovo, opera che doveva simboleggiare il periodo in cui il territorio della nostra città ospitava il pollificio più grande d’Europa, ebbene ci siamo trovati di fronte ad un angolo che sembrava dimenticato da Dio tanto che per arrivarci abbiamo dovuto farci spazio tra i rovi.
Quella della cura insufficiente riservata alle eree verdi oramai è diventata una situazione che va avanti da anni, puntualmente denunciata e mai sanata. Il Comune deve fare di più. Chiediamo di rafforzare i controlli, in aggiunta a un numero maggiore di interventi per la manutenzione ordinaria e straordinaria, soprattutto in questo periodo dell’anno“.
“Noi cittadini non vogliamo dire e sentir dire “questo è proprio un bel parco. Peccato che sia lasciato andare”. Basterebbe poco per evitare ciò“, conclude.