Osteopatia

Con l’osteopatia possiamo curare e prevenire i dolori da ernia del disco

Curarsi in modo adeguato indurrà una disidratazione e regressione del volume dell’ernia nel tempo
Il disco intervertebrale ha la funzione di dissipare i carichi sulla colonna vertebrale, come possono fare gli ammortizzatori per la nostra auto. Esso può subire uno stress compressivo durante gli anni modificando il suo spessore e quindi la sua capacità funzionale originaria; allora parleremo di discopatia e protrusione, ossia condizioni patologiche che potranno degenerare ulteriormente in una ernia del disco. Il peso corporeo eccessivo dell’individuo, il suo tipo di lavoro o lo sport praticato, anche in passato, possono essere le cause predisponenti. Le protrusioni o le ernie non è vero che siano sempre sintomatiche, lo diventano nel momento in cui comprimono il midollo o il nervo spinale limitrofe. Questo non vuol dire che lamentare il mal di schiena, il dolore cervicale o lombare sia da imputare necessariamente all’ernia del disco. La diagnosi consisterà in una anamnesi del paziente e in un accurato esame clinico neurologico associato a mirati esami radiologici ed elettroneurofisiologici.

Nella fase acuta della patologia il trattamento dovrà essere in primo luogo farmacologico, tranne i casi in cui è opportuno ricorrere ad una decompressione chirurgica. L’approccio curativo osteopatico, poco conosciuto, verrà successivamente; esso consiste in una terapia manuale atta a sbloccare quelle strutture articolari (vertebre) e muscolari (es. paravertebrali, diaframma) che potranno mantenere lo stato di dolore nella persona. Si instaura infatti un circolo vizioso posturale che va necessariamente interrotto, per evitare l’uso/abuso di farmaci. L’osteopata ha l’obiettivo di accelerare il recupero funzionale della colonna vertebrale e di prevenire recidive dolorose. L’esame posturale osteopatico sarà il primo approccio curativo per individuare verticalizzazioni delle fisiologiche curve della colonna o accentuazioni delle stesse. La nostra  deve essere una doppia S, con lordosi e cifosi che ammortizzano come fossero archi. In assenza di questa situazione il carico sui dischi intervertebrali sarà sempre alterato, la muscolatura e i legamenti verranno esageratamente stressati restando perennemente rigidi. Curarsi in modo adeguato vorrà dire indurre una disidratazione e regressione del volume dell’ernia nel tempo.

Dottor Massimiliano Manni

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