Il partigiano Montezemolo: commozione e passione
Ieri sera al Meucci un altro successo di pubblico per Ciclo di conferenze dell’associazione dei Partigiani
«Non dite che siamo partigiani, noi siamo patrioti», così diceva ai suoi familiari Giuseppe Cordero di Montezemolo eppure il titolo provocatorio “Il partigiano Montezemolo” ha portato grandi riconoscimenti di critica e una forte partecipazione di pubblico ieri sera nell’ambito del ciclo di conferenze organizzato dal Circolo Anpi di Aprilia dedicato alla presentazione del libro di Mario Avagliano. Presso l’Auditorium del Liceo “A. Meucci”, nel terzo appuntamento dell’associazione dei Partigiani, è andato in scena l’interessante ed avvincente racconto della vita di Giovanni “Beppo” Cordero di Montezemolo, eroe della Resistenza ingiustamente dimenticato dai libri di storia. “Un evento unico ad Aprilia che l’Anpi ha avuto l’onore di ospitare e che ha raccolto numerosi consensi, a partire dai giovani fino a gli appassionati di storia di ogni età, è stato il commento del presidente dell’associazione dei Partigiani di Aprilia, Filippo Fasano”. Il libro di Mario Avagliano, che è stato insignito di due importanti riconoscimenti come il Premio “Fiuggi-Storia 2012”, promosso dalla Fondazione Levi-Pelloni, come migliore biografia dell’anno, e il Premio “Gen. Div. Amedeo De Cia”, è stato presentato dall’autore attraverso la proiezione di un filmato, di reperti fotografici e ad altre testimonianze, che hanno contribuito ad arricchire il racconto della vita del partigiano con le stellette in maniera coinvolgente. Giornalista e storico, Mario Avagliano, membro dell’Istituto romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza, della Società Italiana per gli studi di Storia Contemporanea e del Comitato scientifico dell’Istituto Galante Oliva e direttore del Centro studi della Resistenza dell’Anpi di Roma – Lazio. La biografia minuziosa e commovente del capo della resistenza militare dell’Italia occupata, che agiva nella Roma del 1943- 44 e che morì alle Fosse Ardeatine. Una biografia che, come ha scritto nella prefazione Mimmo Franzinelli, “rimedia a un’ingiustificata trascuratezza e reinserisce la figura di Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo nel circuito storiografico, quale organizzatore militare della Resistenza nella capitale”. Il libro di Mario Avagliano pone una questione storiografica di grande rilievo: il tentativo di omettere e ignorare la storia dei partigiani con “le stellette”. Un argomento di grande interesse soprattutto per l’appassionata e puntuale ricostruzione fatta dall’autore del volume». Mario Avagliano, che collabora per le pagine culturali del «Messaggero» e del «Mattino» ha pubblicato tra l’altro: “Muoio innocente”, “Lettere dei caduti della Resistenza romana (1999)”, “Generazione ribelle. Diari e lettere 1943 – 1945 (2006)” e, con Marco Palmieri, “Gli internati militari italiani (2009)”, “Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia (2011)” e “Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici italiani 1943 – 1945 (2012)”
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