Otto quesiti per quattro temi legati alle riforme del Paese: Scuola, Lavoro, Democrazia ed Ambiente. Il comitato refendario cittadino, costituito da “Aprilia Possibile“, ha diffuso un piccolo vademecum al fine di rendere chiare le proposte per le quali si possono apporre le firme sia presso la Segreteria Generale del Comune di Aprilia (Piazza Roma) che presso i banchetti che saranno allestiti dal comitato stesso.
“I primi due quesiti riguardano la cancellazione del cosiddetto “Italicum”, una legge elettorale che da un lato ancora una volta non consentirà ai cittadini di scegliere gran parte dei rappresentanti (capilista bloccati e candidature multiple) e dall’altro lato permetterà un premio di maggioranza eccessivo per chi dovesse vincere“.
“Il terzo, il quarto ed il quinto quesito prevedono l’abrogazione di molte inutili e dannose norme dei governi Monti, Berlusconi e Renzi, figlie di una visione vecchia e distorta dell’economia e del rapporto con l’ambiente.Il nostro territorio infatti verrà profondamente colpito e rovinato dalla presenza in mare di trivelle entro 12 miglia dalla costa: una minaccia seria sia per il turismo che per la bellezza del nostro Paese. Inoltre il referendum prevede l’eliminazione di quelle procedure semplificate (volute nel 2001 dal Governo Berlusconi) che hanno permesso di calare sui Comuni grandi ed inutili opere, senza che le Comunità locali (e i cittadini) potessero fare nulla, né esprimere, di fatto, pareri vincolanti. Come tutti sanno, da queste norme, Aprilia è stata duramente colpita“.
“Il sesto ed il settimo quesito si occupano invece di tutelare la dignità dei lavoratori, profondamente umiliata dalle recenti norme del Jobs Act. In particolare, si prevede la cancellazione della possibilità del datore di lavoro di assegnare al lavoratore mansioni inferiori senza consultarsi con il lavoratore stesso e la cancellazione della norma che prevede, per i licenziamenti economici illegittimi, il solo indennizzo economico. E’ fondamentale tutelare la professionalità di chi lavora e la sua dignità“.
“L’ottavo quesito tocca invece la riforma della scuola, prevedendo la cancellazione della norma che permette ai presidi la chiamata diretta degli insegnanti.Un’assurdità che non porterà più merito nel mondo della scuola, ma solo casta, parentopoli e clientelismo“.