Cinture dimenticate, cellulare all’orecchio e, sempre più spesso, la brutta abitudine dei selfie scattati mentre si è alla guida. Sono solo alcuni dei comportamenti adottati dai guidatori che hanno portato all’incremento dell’incidentalità mortale registrato sulle strade italiane già nello scorso anno.
Un’inversione di tendenza rispetto al trend virtuoso che aveva caratterizzato il decennio 2001-2013, con una costante diminuzione degli incidenti mortali.
Lo rivelano i dati della Polizia stradale, presentati e analizzati in uno speciale pubblicato sull’ultimo numero di Poliziamoderna, la rivista ufficiale della Polizia di Stato. In particolare gli esperti della Stradale imputano questa inversione di tendenza ad un generalizzato calo dell’attenzione causato dalla tecnologia e dal mancato uso delle cinture di sicurezza.
I primi 6 mesi del 2015 hanno confermato l’inversione di tendenza: gli incidenti mortali sono passati da 879 nel 2014 a 897 nell’anno in corso. Anche il numero delle vittime è aumentato di 18 unità, passando da 954 dei primi 7 mesi del 2014 a 972 dello stesso periodo del 2015.
Grande preoccupazione anche per gli incidenti notturni, che si verificano dalle 22 alle 6. Basti pensare che nel solo mese di luglio c’è stato un incremento del 114 per cento di quelli mortali, mentre le vittime sono aumentate del 120 per cento.
Per le due ruote i dati sono contrastanti: a fronte di una mortalità diminuita del 25 per cento tra i ciclisti, è stato registrato un incremento del 78 per cento delle vittime tra i motociclisti. Anche per i pedoni i numeri non sono confortanti, con un aumento della mortalità pari all’80 per cento.