Il Centro Alzheimer e Demenze della Asl di Aprilia è un nucleo operativo molto importante in zona. Composto da una squadra di esperti sanitari, il Centro risulterebbe essere però poco conosciuto dai cittadini che hanno familiari e parenti affetti da questa grave malattia degenerativa.
Diversi sono stati gli incontri e seminari per contribuire a diffondere informazioni e concetti relativi al Centro, sia dal punto di vista funzionale che organizzativo. Ma nonostante ciò, anche la stessa struttura soffre dei ritardi attribuibili – probabilmente – al piano di rientro fissato dalla Regione Lazio e al conseguente blocco delle liste: “Mio padre – ci spiega la figlia, Antonella – è in cura da più di anno dal neurologo ed a fine seduta il dottore gli prescrive sempre la ricetta per la successiva visita, che di solito è dopo tre mesi. Ma se gli appuntamenti non possono essere presi per via delle liste chiuse, allora mi chiedo che valore può avere la prescrizione su ricetta regionale. L’equipe dei medici che si occupa del centro adoperano dei test per valutare il grado di demenza del paziente, ma sembrerebbe che la Asl non sia in grado di acquistare una parte dei test. La Asl stessa è una struttura funzionante, in particolar modo quando parliamo di sostegno psicologico alle famiglie di pazienti affetti da Alzheimer o altre demenze. Le sedute psicologiche prevedono sessioni sia individuali che di gruppo, agevolando le stesse ad intraprendere un approccio alla malattia in termini medici e burocratici. L’eventuale blocco degli appuntamenti a causa delle problematiche sul reperimento dei fondi, comporterebbe – ovviamente – un’interruzione brusca del lavoro impostato dall’equipe. Il mio intervento è volto a stimolare l’opinione pubblica e le famiglie che vivono quotidianamente questo dramma.”
L’appunto della signora quindi sembra riferirsi al sistema organizzativo della Asl, ai ritardi nelle prenotazioni delle visite e nella chiusura delle liste da parte del CUP (Centro Unico Prenotazioni). Questa procedura, per forza di cose adottata dal CUP, reca un disagio all’utenza: i ripetuti tagli alla spesa sanitaria per far fronte al piano di rientro costringono l’utenza a confrontarsi quotidianamente con tale problema.
L’incompleta reperibilità dei test per valutare il quadro clinico del paziente con demenza, potrebbe essere invece causata dall’impossibilità di acquistare i suddetti per via dei costi ingenti. Quindi per ovvi motivi i test vengono acquistati un po’ alla volta.
Lo specialista del Centro, al fine di agevolare il paziente e quindi consentire allo stesso di prendere parte alla visita di controllo, ha la possibilità di richiedere l’urgenza ed inserire il paziente in una “fascia dedicata“. Ma con il passare del tempo tale lista sarebbe diventata più lunga di quella ordinaria. Un paradosso. La Asl, nonostante queste ristrettezze, è grado di offrire un sostegno psicologico alle famiglie grazie al volontariato di psicologi ed assistenti sociali; ed inoltre pare che il Comune di Aprilia, tramite fondi regionali, disporrebbe dei mezzi per dare vita ad un gruppo di “auto-aiuto“.
L’assistenza ad un soggetto affetto da Alzheimer è notevolmente complicata; e talune volte il paziente diventa addirittura ingestibile. Ed per tale motivo che il Centro Alzheimer e Demenze della Asl di Aprilia apporta sostegno alle famiglie, educando loro a confrontarsi con la malattia. Questo supporto serve ad individuare i problemi e rispondere alle esigenze che potrebbero essere sia di natura sociale (quindi più informazione e servizi adeguati) sia, ovviamente, medica. Il “Centro Territoriale Esperti delle Demenze” è specializzato appunto nell’anamnesi, diagnosi e trattamento delle demenze grazie alla professionalità di 5 esperti; di frequenza inoltre il Centro organizza degli incontri con parenti e familiari dei pazienti affetti da demenza per fornire assistenza e sostegno. L’incidenza di questa patologia sul territorio è importante, ma a quanto pare le potenzialità del Centro risulterebbero essere poco conosciute.
Melania Orazi