SECONDO L’OMS CIRCA IL 3% DELLA POPOLAZIONE MONDIALE È AFFETTO DA ELETTROSENSIBILITÀ
Emicrania, nausea, tachicardia, stanchezza. Si tratta di sintomi molto frequenti, di cui spesso non riusciamo a trovare le cause scatenanti. Forse non ci avete mai pensato ma che rapporto avete con la tecnologia? Ve lo chiediamo perché i ricercatori svedesi del Karolinska Institute di Stoccolma hanno scoperto, di recente, una nuova forma di allergia: l’elettrosensibilità.
Tra l’1 e il 3% della popolazione mondiale soffrirebbe di questa patologia, che in realtà è stata riconosciuta solo dallo stato svedese, mentre Canada, Stati Uniti, Svizzera e Gran Bretagna stanno valutando l’ipotesi.
Si tratta di una vera e propria allergia alle onde elettromagnetiche. In questo disturbo è coinvolto direttamente il sistema immunitario. Il dottor Johansson, che è a capo del gruppo di ricercatori del Karolinska Instiute, spiega che il nostro sistema immunitario si è evoluto in rapporto con nemici riconosciuti, per questo si trova completamente indifeso di fronte alla nuova tipologia di allergeni: le onde elettromagnetiche prodotte da tv, onde radio, microonde di telefonini e WiFi, segnali radar, raggi-X e radioattività artificiale, tutti strumenti da cui siamo quotidianamente circondati. Il dottor Johansson ha tentato di classificare i vari livelli di disturbo attraverso i suoi esperimenti. Ha posizionato dei partecipanti di fronte a un monitor. Dopo un tot di tempo, le reazioni che si sono sviluppate sono risultate uguali a quelle causate dalle comuni allergie: rossore, prurito, infiammazioni gravi, comparsa di fibre venose superficiali sottilissime, reazioni cellulari tipiche delle reazioni allergiche. A conclusione dei suoi esperimenti, il ricercatore ha sostenuto con convinzione che i dati sulla diffusione del disturbo siano superiori a quelli rivelati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e che siano compresi tra il 3 e il 10% della popolazione mondiale.
In Italia esistono due associazioni che portano avanti la battaglia per il riconoscimento di questa patologia: l’Associazione Italiana e quella per le Malattie da Intossicazione Cronica e/o Amb. Ciò nonostante, le istituzioni ancora non riconoscono il disturbo e ritengono, come afferma l’OMS che si tratti di una suggestione psicologica.
Probabilmente, dovranno essere condotti ulteriori esperimenti per raccogliere prove ancora più concrete. Tuttavia, c’è chi ipotizza che alla base del mancato riconoscimento ci sia un conflitto di interessi tra la realtà istituzionale internazionale e le compagnie che gestiscono i servizi di telefonia mobile. È la posizione del dottor Angelo Levis, ex ordinario di Mutagenesi ambientale presso l’università di Padova e fondatore di Apple (Associazione per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog), il quale sostiene che, se non si interviene con l’informazione e la prevenzione, con l’educazione a un uso più appropriato degli strumenti che provocano questo disturbo, l’elettrosensibilità provocherà gli stessi danni che, nello scorso secolo, ha prodotto il tabacco.
Silvia Petrianni