UNA DELLE PATOLOGIE PIÙ DIFFUSE CON L’ALLUNGAMENTO DELLA VITA MEDIA
Negli ultimi anni le malattie legate alla senilità si stanno presentando in una percentuale sempre maggiore, causa l’allungamento della vita media. Tra queste patologie, quella che desta più preoccupazioni, soprattutto tra i familiari che devono assistere i propri anziani, è la demenza senile. Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo intervistato la dottoressa in neuropsichiatria, Sara Andreoli.
Cos’è la demenza senile?
È un disturbo delle funzioni intellettive, caratterizzato da compromissione della memoria a breve e lungo termine, del linguaggio, dell’orientamento, delle capacità critiche e di giudizio, che determinano una grave alterazione della sfera sociale, professionale e familiare.
Quali sono i primi sintomi di questo disturbo?
La demenza tipo Alzheimer presenta un’insorgenza graduale ed un progressivo declino clinico; inizialmente il soggetto presenta perdita di interessi, deficit di memoria, sintomi depressivi; in seguito alterazione della personalità, dell’attenzione, delle capacità di giudizio con progressiva riduzione del rendimento lavorativo e della presenza in famiglia. Il paziente dunque diviene apatico, trascura l’igiene, presenta disturbi del linguaggio, difficoltà nello scrivere, orientarsi, riconoscere i familiari, sino ad un grave scadimento delle condizioni generali.
La forma vascolare differentemente presenta un esordio improvviso ed un decorso ‘a scalini’. La sintomatologia fluttua, ed è presenta anche confusione notturna e tendenza al pianto.
Ci sono fattori che possono determinare maggiormente l’emergere della malattia? Ha delle cause genetiche o anche legate allo stile di vita?
Nella demenza di Alzheimer è colpito prevalentemente il sesso femminile (probabilmente per la longevità); fra i fattori di rischio vi è l’età, la bassa scolarità e la familiarità: nel 60% dei casi infatti è presente predisposizione genetica. Nella demenza vascolare fra i fattori di rischio oltre all’età e al sesso femminile vi è la malattia aterosclerotica determinata, come noto, da ipertensione, fumo, dislipidemia , diabete.
Che cure esistono? A che punto è la ricerca?
Esistono trattamenti farmacologici nella demenza di Alzheimer che rallentano la progressione della malattia. Nella forma vascolare invece la prevenzione è fondamentale: abolizione dei fattori di rischio (ipertensione, fumo, diabete, abuso di alcool) e utilizzo di farmaci antiaggreganti ed anticoagulanti per prevenire formazioni trombotiche.
A volte i familiari dei malati di demenza si sentono impotenti. Come devono comportarsi per migliorarne le condizioni?
La gestione del paziente affetto da demenza è quasi totalmente a carico dei familiari; il paziente con la progressione della malattia diviene incapace di provvedere a se stesso, talora persino pericoloso. L’affetto, l’attenzione, l’accortezza nel predisporre l’ambiente domestico in modo protettivo, lo stimolo a mantenere il più possibile attive le funzione cognitive residue permettono almeno inizialmente di gestire la situazione. A causa della progressione della malattia è comunque necessario che i familiari si rivolgano ai Servizi territoriali per mettere in atto i presidi assistenziali domiciliari essenziali e, tramite la consulenza dello specialista neurologo (e psichiatra), valutare un trattamento farmacologico o un eventuale ospedalizzazione in caso di criticità delle condizioni cliniche.
Silvia Petrianni